Totti dà la sveglia. Roma rischia il crac poi chiude in gloria

22/10/2012 10:59



Decidono la classe di , il senso di Osvaldo per il gol, la crescita di Lamela che sta diventando concreto sotto porta ma anche l’armistizio sul campo tra Zeman e che apre una pagina nuova per la squadra. Il boemo ha tenuto il punto, lasciando Tachtsidis tra i titolari e affidandogli, almeno sulla carta, i ritmi della squadra. ha accettato il ruolo che non ama di intermedio ma poi, come sanno fare i campioni, ha dato la sua interpretazione andando spesso e volentieri a fare lui il regista. La squadra lo ha riconosciuto naturalmente come leader, affidandogli il pallone molto più spesso che al greco, che ha comunque fatto una partita onesta. L’altro grande regista, più offensivo, è stato , che ha fatto il boia e l’impiccato: è stato bomber quando serviva di più (gol dell’1-2) e poi trequartista. Da segnalare anche la prova di Ivan Piris, fin qui una delle delusioni stagionali: il piccolo paraguaiano è entrato nelle azioni dei primi due gol e ha giocato «alto» proprio come vuole Zeman. Per capire se c’è stata davvero la svolta servirà un avversario più probante del deludente di ieri sera, che è stato in partita solo per mezzora e poi è scomparso tra gli esperimenti tattici di De Canio, che ha lasciato in panchina Immobile per schierare un prudente 4-4-1-1, cambiando solo quando si è trovato sotto.



Agli errori si è aggiunta la sfortuna, quando Borriello si è infortunato verso la mezzora della ripresa e, poco dopo, è dovuto uscire dal campo lasciando i rossoblù in dieci visto che De Canio aveva già fatto le tre sostituzioni. In ogni caso, i 14 punti in classifica permettono alla Roma una settimana di pace dopo tante polemiche. E, se Zeman e i suoi giocatori più rappresentativi continueranno nell’opera di avvicinamento, le prospettive sono interessanti. La prima cosa da rimediare, però, sarà l’approccio alla gara. La Roma ieri ha regalato l’inizio al rischiando di fare la fine dello
Stadium, dove prese tre gol nei primi 18’. Il si è fermato a due — al 7’, lasciato libero di tirare a botta sicura;
al 15’, prima colpisce la traversa in acrobazia e poi è incredibilmente il più lesto a rialzarsi e ribattere in rete sul secondo cross di Antonelli—perché Stekelenburg è stato bravo a salvare il 3-0 su Borriello (19’).




La qualità del , però, non è certo quella della
. Tanti passaggi sbagliati a centrocampo hanno messo in crisi una difesa impresentabile a questi livelli. È bastato così che la Roma mettesse in un angolo la paura e alzasse il baricentro di 20 metri per ribaltare la gara. Un bel tiro di
appena alto ha suonato la carica e, già nel primo tempo, sono arrivati i gol di (numero 217, ora è terzo da solo nella classifica di tutti i tempi) e di Osvaldo (bella girata su cross di Piris). Il secondo tempo è stato un dominio quasi imbarazzante della Roma, con un altro gol di Osvaldo (colpo di testa su corner di ) e di Lamela nel finale. Una ripresa che ha visto giocare a livelli eccellenti. I suoi.