25/10/2012 12:50
In questo senso la larghissima parte dei presidenti di serie A ha esercitato decise pressioni, anche in consiglio federale: il calcio italiano è di fatto schierato, Roma naturalmente esclusa, perché il match si giochi. Il motivo? Oltre a quelli di rivalità sportiva, ci sono anche i mal di pancia di Sky, che ogni anno foraggia le casse dei club con centinaia di milioni. Cagliari-Roma non si è giocata per il gesto di un presidente, evento inaccettabile per la tv satellitare: il punto di non ritorno di un movimento pieno di crepe, di un prodotto sempre meno pregiato ma venduto a prezzo salatissimo. Disputare la gara, allora, anche per rabbonire Sky, che ha ventilato l'ipotesi di richieste di risarcimento. Ma la Roma, pur consapevole dei rischi, è convinta non esistano margini per l'annullamento dello 0-3.
Ed è pronta ad alzare la voce ricorrendo all'Alta Corte del Coni nel caso venga accolto il ricorso con cui il Cagliari (che rischia comunque una penalizzazione) chiede di giocare la gara per incompetenza nel merito del giudice sportivo. Forse già in serata il verdetto della Corte: tra i membri anche Carlo Porceddu, ex vice sindaco di Cagliari.