Zeman, filosofo epuratore e senza mezze misure

14/10/2012 16:25

 
Però la Roma, che con Zeman avrebbe dovuto fare il salto di qualità, delude, è in preda alle polemiche dal momento in cui l'allenatore ha sentenziato: «Non contano i nomi o le gerarchie degli anni precedenti, ma gli allenamenti: gioca chi pensa alla squadra e non a se stesso». Parlava di , «capitan futuro». 
 
Come ha scritto Alessandro Giuli, «il problema dell'A.S. Roma è che ha scelto Platone per la panchina, ma gli ha messo in rosa troppe stelle senza cielo, e lo ha precipitato in un sistema solare irrancidito dalla consuetudine della peggio negligenza capitolina». Geniale è geniale: la scorsa stagione, con il in serie B, ha mostrato per l'ennesima volta di che stoffa sia fatto il suo gioco offensivo e spettacolare. Scopritore di talenti e implacabile accusatore dei «poteri forti», Zeman ha nei tratti somatici e nell'espressione del volto qualcosa di letterario, qualcosa che ne fa un personaggio tragico uscito dalla penna di uno scrittore praghese. Se non Kafka certamente Kundera: il protagonista entra in scena e intanto, a sua insaputa, gli cambiano la scenografia e lui si ritrova nel bel mezzo di un altro spettacolo. Del resto, solo i grandi filosofi hanno il diritto di essere incompresi.