15/10/2012 10:48
DE ROSSI - Perché il caso non diventi un caos, cè solo una via duscita: De Rossi in campo, magari dopo un chiarimento con Zeman che faccia seguito alla clamorosa esclusione di Roma-Atalanta e dopo qualche giorno di allenamenti intensi. Unaltra domenica in panchina aprirebbe un cratere nel rapporto tra allenatore e giocatore senza ritorno. Perciò è verosimile che a Marassi una delle tre maglie sia di De Rossi. Rimane da vedere in che ruolo, però. De Rossi preferisce stare in mezzo, nel cuore del gioco come ai tempi (che rimpiange) di Luis Enrique; Zeman lo vede meglio da intermedio, come in Nazionale dove venerdì è stato devastante. E un dubbio che resisterà fino allingresso a Marassi.
PJANIC - Il ct della Bosnia Susic stavolta non rinuncia: «Pjanic ha riposato contro la Grecia, ma contro la Lituania giocherà». A Trigoria i medici tremano, nonostante lattenzione con la quale i colleghi bosniaci hanno trattato linfortunio del giocatore della Roma. Pjanic ha saltato tre partite di campionato per la lesione alla coscia e finora ha giocato soltanto due volte. Serve cautela con le sue fibre delicate, ricordando i problemi dello scorso anno nati proprio dopo una partita della Bosnia. In ogni caso, Pjanic non avrà il posto assicurato: al 4-3-3 di Zeman non si è ancora adattato. Eppure senza la sua qualità la Roma perde molto in mezzo. Basterà questo ragionamento a garantirgli il posto a Genova?
BRADLEY - Due partite lontane, tra i Caraibi e Kansas City, dopo il gol che ha spento i focolai di insoddisfazione contro lAtalanta. Michael Bradley non vuole più fermarsi, adesso che ha superato un brutto infortunio muscolare. Nelle due partite in cui è stato a disposizione, Zeman lo ha fatto giocare. Significa che si fida. Certo, contro il Genoa la concorrenza dovrebbe aumentare: ci sono Pjanic e De Rossi in più. Però era così anche al debutto, il 26 agosto. E Bradley fu il terzo titolare, prima interno e poi regista. Vuoi vedere che lamericano degli americani non resta fuori neppure stavolta? Sarebbe la conferma di un acquisto azzeccato: altro che uomo marketing.
FLORENZI - Domani giocherà ancora con lUnder 21. A quel punto Florenzi toccherà quota 9 partite in 51 giorni. A 21 anni si può fare, il problema è che Florenzi è un giocatore che per carattere non si risparmia mai, dà sempre tutto in ogni occasione. Il rischio è che il calo che fa registrare spesso a fine partita, possa tramutarsi in un calo di condizione generale. Ma Florenzi è già una garanzia: corsa, impegno, inserimenti e 2 gol segnati finora. Con il Genoa potrebbe osservare un turno di riposo, dipenderà dalle condizioni in cui si ripresenterà mercoledì a Trigoria. Cresciuto a Trigoria, tifoso romanista, è già entrato nel cuore del pubblico giallorosso.
MARQUINHO - E arrivato alla Roma meno di un anno fa. Nei suoi primi mesi giallorossi Marquinho ha collezionato 15 presenze e 3 gol, abbastanza perché il club giallorosso decidesse di riscattarlo dal Fluminense. Non senza difficoltà, perché il mancino brasiliano è diventato tutto giallorosso soltanto nelle ultime fasi del mercato estivo, a fronte di un investimento di 4,5 milioni di euro. Due settimane fa è stato relegato in panchina e sorpassato, contro la Juve, anche da Perrotta: scarso impegno in allenamento. Vuole recitare un ruolo importante, ha le caratteristiche del giocatore zemaniano, ha già giocato 4 partite e segnato 1 gol. E pronto per sfruttare al massimo tutte le occasioni.
TACHTSIDIS - Domenica si ritroverà di fronte la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio. Panagiotis Tachtsidis, però, nel Genoa non ha mai giocato. Dopo i prestiti a Cesena, Grosseto e Verona è arrivata la chiamata della Roma, dove è stato richiesto espressamente da Zeman. Delle prime sei partite di campionato, il ventunenne greco ne ha giocate ben 4, le sue prime in serie A. La stoffa cè, non cè dubbio: tecnica, visione di gioco e capacità di verticalizzare la manovra proprio come piace allallenatore giallorosso. La sensazione è che tra poco la Roma si ritroverà tra le mani un centrocampista coi fiocchi.