Zeman non arretra «Roma, seguimi»

31/10/2012 08:09

Idee & Difesa «La società non mi ha mai detto che vacillo — dice il boemo —. La crescita non si è azzerata. Le mie idee prevedibili? Contro l'Udinese dopo la prima mezz'ora potevamo stare 4-0 tanto sono prevedibili... Compromessi? Se mi arrivano richieste ragionevoli si può sempre parlare, ma io ho le mie convinzioni e finché non mi convince qualcuno che sono sbagliate continuo con le mie». E a chi sottolinea come, da Luis Enrique a lui, i risultati non siano cambiati, Zeman (il cui voto in pagella lunedì è stato viziato da un refuso: era 5 e non 6, ndr) replica così: «Purtroppo abbiamo buttato 6 punti contro e Udinese, con quei punti non si diceva così. Il problema è tattico: dovremmo giocare un calcio diverso da quello che i calciatori hanno giocato prima. I difensori ancora non hanno fatto un gruppo che collabora perché sono tutti nuovi. È normale che sia io il responsabile, ma sono più errori individuali che di squadra».

Carta & Realtà Il boemo non accetta alibi. «Credo al terzo posto. esclusa abbiamo dimostrato di giocarcela con tutti. La rosa mi soddisfa, tutti i giocatori sono adatti a me, ma devono fare ciò che dico io». Le gerarchie però sono cambiate: alcuni titolari d'inizio stagione sono evaporati (Burdisso, e ), mentre altri sono stati spostati (): perché? «La prima Roma era stata fatta sulla carta, poi si deve fare sul campo. Io lavoro per la Roma, non contro la Roma, ma le gerarchie si possono cambiare». E infatti in assenza del pupillo Tachtsidis (la cui in qualche blog romanista è stata salutata con soddisfazione) il regista lo farà Bradley e non negli ultimi anni lo ha sempre fatto Pizarro, lui ha giocato da intermedio»). I saluti boemi sono per Sky, «rea» domenica di non aver fatto vedere lo sputo «giusto» di Armero a Tachtsidis. «Stranamente abbiamo visto a ripetizione il secondo sputo, per terra, che non c'entrava niente. Io ero a mezzo metro e quindi lo so e l'ho visto: lo sputo che hanno fatto vedere e ha scagionato Armero era il secondo e non contava niente, il primo invece era indirizzato a Tachtsidis». La (nuova) polemica è servita. Si attendono repliche.