Zeman rilancia: ”Terzo posto possibile”

30/10/2012 20:20



La Roma vista domenica notte sembra aver minato le certezze di tanti. Non del proprio allenatore, rimasto aggrappato a quei 20 minuti sfolgoranti, ma insufficienti a vincere la partita: “Le prestazioni, anche se non per 90 minuti, mi dimostrano che questa squadra quando vuole può giocare con tutti. Lo ha dimostrato sempre, tranne che a Torino contro la “. Eppure la critica si è abbattuta feroce sul gioco della Roma. Tanto da portare qualcuno a ipotizzare un compromesso tattico tra allenatore e giocatori. Idea che a Zeman piace poco: “Scendere a compromessi? Se le richieste sono ragionevoli e hanno un senso si può sempre parlare, ma io ho le mie convinzioni e cerco di difenderle e finché qualcuno non mi convince che sono sbagliate resto sulle mie idee. Io lavoro per la Roma, non contro la Roma“.



Roma che a Parma dovrá rinunciare a Tachtsidis squalificato, l’uomo cui il boemo ha affidato incondizionatamente le chiavi della squadra, traslocando addirittura . Neanche al Tardini, peró, il regista della nazionale tornerà nel ruolo che più sente suo: “Le scelta non le ho ancora fatte- sbuffa l’allenatore – ma Bradley è più abituato a giocare in quella posizione. è qui da 10 anni e per 8 il regista è stato Pizarro, lui era intermedio . Lo scorso anno? Spesso ha fatto il difensore centrale”. Una doppia versione che però trova pochi ganci con la realtá storica. E nel mirino del tecnico finisce anche Mattia : “Resta un giocatore importante, ma si gioca in 11 e in questo momento vedo meglio Osvaldo, e Lamela“.



In fondo, difficile essere delusi dal secondo attacco del campionato. Opinioni differenti invece sul rendimento dei difensori: “Vedo una linea di 4 giocatori che non sono ancora un gruppo di difensori che lavorano insieme“. In qualche forma, la responsabilitá dell’ennesima rimonta subita è soprattutto loro: “Paghiamo la mancanza di continuità. Certo che ho responsabilità, sono l’allenatore. Ma vedo soprattutto errori dei singoli. Serve concentrazione per 90 minuti. I cali sono evidenti, ma io in panchina posso fischiare quanto mi pare…“. Un modo per rigettare colpe. Che qualcuno ascrive a giocatori svogliati e molli. Non Zeman: “Io non la vedo così. Paghiamo errori di distrazione, purtroppo“. E un gruppo non ancora coeso: “ci sono tanti stranieri nuovi, non è facile capire subito come funziona. Avranno bisogno di tempo”. In caso di un nuovo passo falso, non ne resterebbe moltissimo.