Baldini, il passato non ritorna. Ascesa e caduta di un ex idolo

18/11/2012 09:22

Un’ascesa verticale, tra consensi (molti) ed invidie (molte anche quelle), con momenti memorabili. Come una volta, davanti ai cancelli del «Bernardini », quando Baldini si presentò di fronte ai contestatori e in maniche di camicia replicò: «La Roma è davanti ai vostri occhi». Un lapsus, una battuta. Ma anche una forma di verità: per molto tempo, passati i fasti dello scudetto, con Sensi padre più stanco e più lontano, la Roma «è stata» Baldini. Tanto che, se chiedeva campagne acquisti faraoniche che il club non si poteva permettere, e il diesse gli rispondeva, la gente si schierava a favore di quest’ultimo, e contro il capitano.

Poi Baldini è andato via (marzo 2005), sacrificato sull’altare dell’alleanza con la (un famoso caffè in Campidoglio, Veltroni sindaco...), e ha girato il mondo: prima Madrid, poi l’Inghilterra, sempre con Capello. Incarichi prestigiosi, i veleni del calcio italiano lontani, ma un sogno nel cuore, una specie di «saudade » brasiliana, un richiamo della foresta: l’idea, un giorno, di tornare a Roma, alla Roma. Come si torna da una donna che hai amato alla follia, che ti ha lasciato e che vuoi a tutti i costi riconquistare. È sempre un errore, nella vita e nel calcio. Indietro non si torna, quasi mai, come dimostra anche l’esperienza Zeman. Il passato non è un film, da cui puoi cancellare il finale che non ti piace. Questo Baldini, va detto, da quando si è ripreso la Roma (ci aveva provato coi russi della Nafta Moskva, ci è riuscito con gli americani), non ne ha azzeccata una: l’intervista nella quale dava a del «pigro», le scelte di Luis Enrique prima e del boemo poi, la gestione del caso proprio alla vigilia del derby (tra annunci e dietrofront). Settimana aperta dalla playlist di capitan dove, beffardamente, al primo posto compariva «Su di noi» di Pupo, il cantante toscano che parla come il d.g. E, stavolta, la gente si è fatta una risata.