02/11/2012 10:25
La mente corre inevitabilmente a Vincenzo Montella, che sta facendo a Firenze (con un gruppo qualitativamente non superiore a quello romanista) ciò che i tifosi giallorossi avrebbero voluto facesse a Roma, e cioè ricostruire una squadra dalle macerie. Invece la voglia di stupire a ogni costo - i (tanti) detrattori di Franco Baldini eWalter Sabatini la chiamano «fenomenite» - ha (ri)portato a Trigoria il tecnico boemo. La contraddizione più grande, però, è che si è scelto Zeman senza costruire una squadra che fosse adatta al suo credo tattico. Serviva un regista, ma i soldi che potevano essere utilizzati per arrivare a Verratti (prima dellinserimento del Paris Saint Germain) sono stati spesi per prendere un centravanti, Destro, quando in rosa se ne aveva già un altro (Osvaldo). È stato venduto Borini, lunico esterno (Totti e Lamela sono adattati) che cera in organico. Serviva un terzino destro affidabile, è arrivato Piris, unaltra scommessa. La gestione di Pjanic poi è paradossale: se è vero, come hanno confermato sia la.d. Claudio Fenucci sia il calciatore, che è arrivata unofferta importante per lui, perché si è deciso di trattenerlo visto che è diventato lultima alternativa a centrocampo, addirittura dopo Perrotta al quale in estate è stata offerta una buonuscita per andarsene?
Stesso discorso per De Rossi. Di queste scelte i dirigenti dovranno rispondere alla proprietà, che segue dagli Stati Uniti ma che il suo dovere lha fatto in pieno sistemando i conti e mettendo a disposizione un budget importante per il mercato (e per il monte stipendi). Un secondo fallimento difficilmente sarebbe tollerato da James Pallotta e soci. La squadra, intanto, ieri è tornata in campo in vista del match di domenica sera col Palermo. Baldini e Sabatini hanno parlato a lungo con Zeman ma non con la squadra. Al tecnico avrebbero consigliato una maggiore cura nella fase difensiva e di recuperare il più possibile il rapporto con i big con cui ci sono stati finora screzi. Recuperati Balzaretti e Taddei, preoccupa Stekelenburg. Se non ce la fa tocca di nuovo a Goicoechea.