Corsetti (pres. I Municipio): «Rifaremo il murale a nostre spese»

30/11/2012 09:49

L’immagine la conoscono tutti, forse non tutti però ricordano che l’esultanza raffigurata è quella che fece in occasione di un suo gol contro il allo stadio Olimpico nel 2001, anno del terzo scudetto della Roma. Un anno che, ovviamente, è entrato nel cuore di tutti i tifosi giallorossi che, quindi, hanno ancor più mal digerito lo scempio compiuto da presunti tifosi laziali (lo sfregio è stato firmato con la sigla "SSL"). Scempio a cui, come detto, anche il I Municipio vuole porre rimedio contattando l’autore del murale. Nel caso in cui ciò non dovesse essere possibile, o l’autore non potesse, è già pronta l’alternativa: «Abbiamo già sentito cinque professionisti per chiedere la loro disponibilità per intervenire. Due di loro ci hanno già detto di sì. Entrambi sono pronti a riproporre il murale».

Per metterci mano però prima bisogna risolvere qualche problema burocratico e «contattare l’amministratore del condominio interessato per chiedergli il via libera al ripristino del murale». Prassi che, molto probabilmente, non dovrebbe creare problemi: «Sì, non credo che sotto questo aspetto ci saranno dei problemi». Per quanto riguarda l’iniziativa proposta da Il Romanista di colorare con altrettanti murale le facciate dei palazzi di Roma chi si trovano in situazioni di degrado, il presidente Corsetti si è detto disponibile a mettere in pratica questa inziativa nel suo Municipio: «Qualche tempo fa noi abbiamo concesso, nel quartiere Testaccio, un muro di nostra proprietà chiedendo a diversi artisti di fare dei murales per tirarlo fuori da una situazione di grigiume, di degrado. L’iniziativa de Il Romanista mi trova d’accordo e magari si potrebbe riproporre ciò che è stato fatto sempre a Testaccio che, come è noto, è un quartiere molto legato alla Roma e al suo tifo». Ad incentivare questa iniziativa anche la semplicità e velocità delle procedure oltra al fatto che ai sigoli municipi non costerebbe nulla: «Costi? È tutto gratuito. Serve solo una autorizzazione formale. L’artista andrebbe a pagare solo il materiale. I tempi sono quelli della burocrazia: in un paio di settimane si fa tutto».