10/11/2012 11:42
Derby nel derby I sudamericani, almeno fino allarrivo allo stadio, non rischiano crisi della vigilia. Primo perché in Brasile, Argentina o Uruguay di derby se ne giocano di più; secondo, perché non hanno ancora visto quello di Roma. Della truppa paulista del Corinthians, dal 1′ ci sarà soltanto Marquinhos: uno che, se non avesse conquistato Zeman, sarebbe addirittura in età per giocare quello di oggi a Formello. Panchina per Dodò e Castan (pure per un altro potenziale debuttante, Bradley), mentre ci sarà Piris, che sfiderà André Dias e Hernanes, due che proprio nel San Paolo sarebbero potuti essere compagni di squadra. Goicoechea avrà una responsabilità più degli altri: ha gli occhi di ghiaccio, dopo un paio di buoni segnali si vedrà veramente di che pasta è fatto. E se Tachtsidis ha la possibilità di scacciare via (almeno nellopinione pubblica) le perplessità, Balzaretti potrà viverlo con la freddezza di un veterano. Ma con un fantasma: il primo derby di Torino, giocato e perso con la maglia granata (0-4 il 17 novembre 2002).
Esordio vero Non è un debuttante, Erik Lamela, ma è come se lo fosse: lo scorso anno saltò quello di andata e, al ritorno, fu sostituito dopo otto minuti per mandare in porta Lobont dopo lespulsione di Stekelenburg. Si è caricato segnando nelle ultime cinque partite: sarebbe un peccato interrompere ora. Tra mille debuttanti, cè un veterano che si è preso la responsabilità di accompagnare tutti verso il primo giorno di scuola. «Se ci metti tanto cuore in partite come queste, a volte ti blocchi dice Nicolas Burdisso a Sky . Ma un derby vinto è come uno scudetto. E avere in campo De Rossi per noi è qualcosa in più». Per Daniele non è il primo: e se fosse uno degli ultimi?