Doppio Destro: «Roma, per te mi adatto Ora non devo sbagliare»

27/11/2012 08:27

Rinascita Persino la prima rete in giallorosso segnata al Palermo ebbe un retrogusto amaro, visto che la santificò con una espulsione dovuta ad doppio «giallo» per essersi tolto la maglia. Adesso però pare cominciata la rinascita, anche perché a — oltre al gol — l'attaccante si è mostrato sempre nel vivo del gioco. Che cosa è successo? «Io provo ad adattarmi alle decisioni di Zeman — ha detto diplomaticamente , premiato ieri al «Viareggio Sport» —. Se mi schiererà di nuovo lì lo farò senza problemi. Non ho avuto dubbi nell'andare alla Roma, mi aveva consigliato la Roma perché c'è una grande squadra e una grande piazza. L'espulsione col Palermo è stata una sciocchezza che dovevo evitare».

Io & Osvaldo Per riprendersi il tempo perduto (in giallorosso), domenica non dovrà farsi scrupoli, anche se l'avversario di turno sarà quel Siena che lo ha consacrato. «Devo essere più cinico, non si possono sbagliare certe occasioni — ha spiegato domenica —. Per fortuna la squadra mi dà sempre fiducia. Purtroppo non sono riuscito a dare quel che volevo finora». Meglio sbrigarsi, però, perché in Nazionale deve ricominciare a farsi strada. Prandelli (come Zeman) finora lo vede poco in tandem con Osvaldo se il modulo di riferimento è il classico 4-3-1-2. Come dire, c'è ancora da guadagnarsi un posto al sole. Ma a quello israeliano delle finali dell'Europeo Under 21 oppure a quello brasiliano della Confederations Cup? «Mi piacciono entrambe le soluzioni, però le scelte le fanno i c.t. Con Osvaldo non c'è incompatibilità. Possiamo giocare insieme trovando i giusti equilibri».

Idea L'impressione è che non abbia più voglia di perdere tempo, anche perché in avanti la concorrenza può aumentare. Da Belgrado torna d'attualità la notizia dell'interesse della Roma (ora smentito) per Filip , trequartista della Stella Rossa, 18 anni a gennaio. Il giovane ha un contratto fino al 2015, ma con una clausola di rescissione di 3 milioni. Attualmente però è tornato nelle giovanili e così il club può non pagargli l'ingaggio pattuito al momento del rinnovo, visto che era condizionato al suo impiego in prima squadra. Insomma, ci sono tutte le condizioni per la cessione a una delle tante. Che non mancano, perché nel calcio il «desiderio mimetico» sembra una regola quasi senza scampo.