13/11/2012 09:29
Florenzi, che giorno è questo?
«Quello del sogno di bambino che si realizza. Sono strafelice. Ma non sarebbe avvenuto se non mi fossi impegnato nella Under 20 e nella 21. Tra laltro, nessun problema se dovessi tornarci».
La sua prima telefonata dopo la chiamata?
«A mio papà, siamo in simbiosi, ho voluto dirglielo subito».
Quanto deve a se stesso e a Zeman?
«Lui è uno dei maggiori artefici, mi ha dato fiducia, nonostante i tanti buoni centrocampisti della Roma. Io ci ho messo lumilità. E questo non è un punto di arrivo ma di partenza».
Lei qui potrebbe vantare la stima di Totti.
«Il capitano mi ha aiutato, anche quando allinizio questanno per me non era facile. E mi tengo dentro lemozione del mio debutto in A (22 maggio 2011, ndi), quando sono entrato al suo posto, contro la Samp, allOlimpico...».
Che giocatore è diventato Florenzi?
«Un centrocampista moderno, capace di fare le due fasi, che sa inserirsi in avanti. Mi è accaduto anche un anno fa in B, lo dimostrano le 11 reti nel Crotone».
Giusto fare festa, ma il derby non si cancella.
«Io penso che potevamo dare di sicuro di più, e parto da me stesso; ho patito il mio primo derby. Però è vero che il campo non ci ha aiutato, non siamo riusciti a fare il nostro gioco».
Poi è successo quello che è successo a De Rossi.
«Non è successo niente! Sono cose che accadono. E non è lui che ci ha fatto perdere la partita, sia chiaro. Supererà anche questa alla grande».
Molti lo danno partente.
«Se dovesse andare via la Roma e la serie A perderebbero tanto, perché è uno dei più grandi campioni del nostro calcio».
Lui cosè per lei?
«E un grande punto di riferimento. Sarei stato più felice fosse qui con me, adesso devo impegnarmi per restare».
Sembra che la Nazionale sia un rifugio per i romanisti in difficoltà...
«Non credo si debba dire così, anche la Roma è un grande gruppo».
Eppure la Lazio è sembrata più squadra.
«Abbiamo preso tre gol, ci abbiamo messo del nostro, tutti errori di squadra, perché si vince e si perde tutti insieme: loro hanno vinto, dunque gli diciamo bravi. Ma sapremo rifarci».
Bisogna salvare il salvabile o serve unepurazione?
«Non sta a me deciderlo, il derby pesa, avessimo vinto tutti parlerebbero di Champions. Bisogna fare blocco, stringerci, ripartire dal Torino, lunedì, sarà una battaglia».
Se guarda a domenica cosa sente?
«Unaltalena, ho dormito ma mi rodeva, ero amareggiato: perdere il derby! Non è una partita come le altre, come qualcuno dice. Ero amareggiato per i tifosi, per tutta lacqua che abbiamo preso in tutti i sensi. Ma io dico che ci rifaremo. E ora mi godo la Nazionale».
La Nazionale del futuro, questa di Parma.
«Una rosa forte. Prendete Verratti, è stato venduto al Psg per 12 milioni e sta facendo grande una super squadra. O Balotelli. Sono rimasto impressionato da come calcia: potentissimo e preciso».
E il futuro di Florenzi?
«Il domani per me è oscuro. Il mio presente è la Roma, che mi ha preso a 11 anni, e la Nazionale. Do tutto poi si vedrà».