Follia De Rossi, pugno a Mauri

12/11/2012 09:55



«È un ragazzo di responsabilità, non gli mancherà l’occasione per scusarsi con i tifosi giallorossi », assicura Baldini. I fatti. La difesa si è appena fatta prendere d’infilata da Klose. Incassato il raddoppio laziale, la squadra tenta di scuotersi. Su una palla a spiovere in area, perde inspiegabilmente la testa. Mauri lo strattona, Daniele tenta di liberarsi e parte il "montante" che stende il centrocampista della Lazio. Rocchi ferma l’azione, estrae il rosso e la Roma deve giocare in dieci contro undici per 45 minuti. A fine partita, Daniele si scusa con Mauri. «Ero presente - racconta Lotito - e ho apprezzato il gesto e gli ho fatto i complimenti. Ha avuto un momento di tensione, quel gesto non è da sportivo ma ha chiesto scusa a Mauri, è una bella cosa ». Scuse accettate dal laziale («il fatto di avermele fatte gli fa onore»).



Senza minimizzare l’accaduto, la dirigenza ha provato a dare una spiegazione al gesto. «Il punto di vista della società è chiaro - dice Baldini - loro sanno che quando hanno questi atteggiamenti sono passibili di un’ammenda, che dipende dal numero di giornate di ». Il si spiega la reazione con l’andamento della gara: « era molto carico, voleva dare tutto per vincere. Ci teneva tanto. Forse il fatto di vederci in vantaggio e la partita cambiata improvvisamente dopo la pioggia, per due episodi occasionali, lo hanno portato a fare quel qualcosa in più. Voleva segnare su calcio d’angolo. Si è sentito strattonato e ha reagito». Ma , dice Baldini, non è un problema per la Roma: «Per noi è fondamentale, ha giocato con grande intensità, ci teneva particolarmente a questa partita e voleva dare il massimo». Il è costretto a tornare sulle dichiarazioni sulla cessione: «Ho solamente affermato che nel mio ruolo devo ascoltare le offerte che ricevo. Questo non significa che abbiamo bisogno o intenzione di cederlo. Io nella mia posizione devo valutare tutto. La nostra decisione è stata presa questa estate. Siamo assolutamente orgogliosi di un giocatore come lui». Questo non toglie che Baldini si sia pentito di quelle frasi: «Col senno di poi, ammetto che diventano cose da non dire. La gente preferisce sentirsi dire le cose come non sono. Ma in realtà l’estate scorsa è successa esattamente la stessa cosa. Era stato pattuito che in caso di offerte le avremmo ascoltate. Dopo avremmo potuto dire tranquillamente di no e potremo ancora dire di no. Io ho detto che non abbiamo necessità di venderlo, né tantomeno vorremmo farlo».