21/11/2012 08:17
I fatti Il match non si disputò perché il Prefetto di Cagliari decise all'ultimo momento il rinvio visto che Cellino aveva invitato gli abbonati a recarsi allo stadio, nonostante la sfida fosse a porte chiuse per i ritardi nei lavori all'Is Arenas. Il club rossoblù, oltre che al Tar della Sardegna, si appellò alla Cgf, che il mese scorso decise di chiedere un supplemento d'indagine alla Procura federale. Ieri, quindi, la sentenza, che con molta probabilità sarà appellata presso l'Alta Corte di Giustizia del Coni (o eventualmente al Consiglio di Stato). «La verità è che la Roma non ha voluto giocare la partita e questo non è sportivo accusa Cellino . È come simulare un fallo da rigore o segnare con la mano e non ammetterlo. Sono amareggiato. La Roma, era una società amica. Ora invece non conosco né proprietà né presidente, ha voluto vincere a tutti i costi, anche con i sotterfugi. Il Cagliari è una società seria, con un presidente che non si nasconde dietro istituti di credito o fondi di investimento. Con questa sentenza lo sport non c'entra nulla. Ripenserò il mio impegno dopo 21 anni in cui ho dato tutto. È uno schifo». E il web rossoblù, infatti, si è infiammato.
Fenucci in difesa Giudicato inopportuno far incontrare di nuovo il d.g. Baldini con Cellino, tocca all'a.d. Fenucci raccogliere la sfida. «Abbiamo chiesto solo il rispetto delle regole. L'istruttoria ha chiarito i motivi che hanno portato al rinvio. Lo sport vince se vengono rispettati i regolamenti. La Roma non ha bisogno di regali da nessuno. La nostra proprietà? È rappresentata da me, Baldini o Pannes, visto che il cda ha attribuito a noi le deleghe».
Solidarietà Lotito Ma Cellino non si placa. «Negli uffici Figc ho avvertito una sensazione strana. Ero ospite di una casa dell'orrore. È una lotta impari. Il mio unico difetto è non essere rappresentato da una banca, di non avere il peso politico degli altri. La Roma se vuole i punti così, magari la prossima volta buchiamo le ruote del pullman e gliela diamo vinta. Mi trattano come uno stupido. La Roma non so di chi sia. È di UniCredit? Vorrei saperlo. Prima c'erano i Sensi e ora? Chi è Pallotta? Io non l'ho mai visto. L'Atalanta poteva non venire a Cagliari e prendersi la partita vinta e invece è venuta, il calcio è fatto per essere giocato. Il caso? Volevo fare il comunicato la sera prima, poi per questione di fuso orario l'ufficio stampa l'ha fatto quando non aveva piu senso». A lenire l'amarezza di Cellino arriva la solidarietà di Lotito. «Non parlo da presidente della Lazio. Chi sbaglia deve avere una sanzione, ma che c'entra un'altra squadra? Viene meno la par condicio. Le partite vanno giocate. Se uno commette degli errori, non possono usufruirne altri. E i presidenti sono d'accordo con me».