27/11/2012 08:23
Improvvisamente la difesa dà garanzie. Meglio dirlo a bassa voce, perché con Zeman la giostra del gol non prevede black out. Le 23 reti subite si restringono a 10 partite su 14 (e una, contro il Cagliari ha prodotto una vittoria, 3 a 0, a tavolino), media pesante, più di 2 reti a match, per chi punta la zona Champions.
Di sicuro qualcosa è stato fatto per migliorare. «Si vede il lavoro che facciamo quotidianamente» ha spiegato Zdenek. Che, dopo aver trovato il tridente titolare in attacco, con Lamela, Osvaldo e Totti (Destro resta la prima alternativa, in mezzo o a destra a seconda delle esigenze), adesso ha pure il suo quartetto preferito dietro con Piris, Marquinhos, Castan e Balzaretti. Interpreti che hanno poca concorrenza e forse, proprio perché utilizzati con continuità, si stanno conoscendo tra loro. Sono, dunque, sempre più un reparto. Dove lunico cambio vero rimane Burdisso. Sui lati è quasi emergenza: Taddei è indisponibile da tempo e non si sa mai quando ci si può davvero contare, Dodò un giorno si allena e laltro non si sa, confermandosi giocatore part time.
I quattro, insieme, hanno per ora fatto len plein: quattro partite giocate e 12 punti conquistati. A spostare gli equilibri è senzaltro il più giovane del quartetto, il diciottenne Marquinhos che Zeman ha messo in estate ai primi posti dellelenco dei possibili rinforzi. Il brasiliano ha debuttato da titolare il 7 ottobre allOlimpico contro lAtalanta: 2 a 0 e prima delle tre gare chiuse con la difesa imbattuta. Il 21 dello stesso mese il successo in trasferta a Marassi contro il Genoa: 4 a 2 per i giallorossi capaci di ribaltare il punteggio nonostante la partenza ad handicap, con 2 gol subiti nel primo quarto dora. E quello lunico incontro in cui questa linea ha incassato. Perché poi, nelle ultime due gare di campionato con Goicoechea al posto di Stekelenburg, la Roma ha lasciato i rivali a digiuno: il 19 novembre allOlimpico contro il Torino e domenica pomeriggio allAdriatico contro il Pescara.
Il talento di Marquinhos fa la differenza: il giovane brasiliano mostra personalità e concentrazione, è rapido e di conseguenza efficace, sa impostare e scegliere il tempo giusto per intervenire o sistemarsi. Ma anche latteggiamento della linea è diverso. A Genova, durante la gara, Castan si avvicinò alla panchina per dire a Zeman che non bisogna tenere sempre la difesa alta. Ogni tanto si può difendere anche abbassando il reparto. Zdenek non è daccordo, il centrale brasiliano, anche per un leggero infortunio, è rimasto fuori, dopo aver espresso quel parere, per due partite. Ma quando è rientrato, insieme con il connazionale Marquinhos, ha guidato il reparto. Facendo salire la linea o spingendola indietro. Comandando in campo. Rispetto alla prima gara delle tre finite senza prendere reti, adesso la Roma rischia poco o niente. Per lorganizzazione che è migliore e per il possesso palla ora alternato alla verticalizzazione.