26/11/2012 12:52
LA REPUBBLICA - Gianni Mura
(..) Di ritorno a Pescara, Zeman vince con una Roma smortina e marcia sulle sue antiche certezze: sostituisce i due attaccanti con due centrocampisti, come avrebbe fatto Trapattoni. E così laRoma raggiunge la Lazio al quinto posto. E aspetterà fino a martedì (Lazio-Udinese) per una conferma. Già, si gioca anche domani. Dieci partite spalmate su quattro giorni. Una pacchia per chi spalma. Per gli altri un po' meno. E pensare che una volta, iniziando alla stessa ora, nello stesso giorno, si pensavaditutelare laregolarità del campionato.
CORRIERE DELLO SPORT - Antonio Maglie
Clamoroso all'Adriatico: il Sacerdote del gioco offensivo termina la partita con un solo attaccante, Totti (il migliore in campo). Zdenek Zeman prima incassa l'applauso convinto e riconoscente dei tifosi del Pescara, poi porta a casa tre punti alla fine di una partita che gli almanacchi del calcio dimenticheranno piuttosto agevolmente. Il lampo del "redivivo" Destro (facilitato dall'incuria di Bocchetti), alcune belle intuizioni di Totti sprecate dai suoi colleghi, le preoccupazioni finali con Weiss che seminava il panico nella difesa molto munita della Roma (per la seconda volta consecutiva imbattuta). Tutto qui. (...)
METAMORFOSI - La notizia della giornata è stata la metamorfosi di Zeman. Perchè il boemo per adeguarsi al Pescara che si era schierato con tre attaccanti prima ha rinunciato a Destro per Perrotta e poi a Osvaldo per Tachtsidis. Insomma, due centrocampisti per due attaccanti (usciti, comunque, fisicamente malconci). Poi i giallorossi sono calati fisicamente (...). Per fortuna della squadra di Zeman, il Pescara ha ancora una volta manifestato i suoi limiti di qualità (...).
RISULTATO - La Roma non è stata né bellissima né continua. Forse il gol arrivato troppo rapidamente ha indotto Totti e compagni a mollare un po' la presa: invece di galvanizzarli, ha finito per distrarli. La stessa gestione "trapattoniana" nel finale sottolinea la misura della preoccupazione lievitata tra le fila giallorosse. Di buono, Zeman porta a casa solo il risultato che rilancia la squadra in classifica bissando la vittoria sul Torino. Ma continuano a non intravedersi tracce del gioco del boemo, con una squadra sempre troppo lunga e sempre troppo scollata in fase difensiva, con gli attaccanti che aiutano poco e i centrocampisti che si schiacciano troppo.