La Roma risorge e punta la Lazio

05/11/2012 09:12

IN CATTEDRA - Come spesso è capitato quest’anno, la Roma nei primi quarantacinque minuti è salita in cattedra. In maniera così perentoria da obbligare Gasperini prima a cambiare modulo (dal 3-5-1-1 iniziale al 4-4-2 perché sulle fasce con l’assetto di partenza gli esterni della Roma non trovavano alcuna opposizione) o poi anche gli uomini (Bertolo al posto di un inguardabile Eros Pisano, sistemato, nel modulo iniziale, a sinistra con Piris che di lui faceva quel che voleva, poi spedito a destra con la risistemazione della linea difensiva a quattro). Ma per la Roma era troppo facile comandare il gioco in mezzo al campo, con che arretrando il raggio di azione spostava la palla a piacimento aprendo la difesa del Palermo che il primo gol lo prendeva dopo appena undici minuti (gran galoppata di Piris sulla destra, cross, Osvaldo non ci arrivava, sì, la prima conclusione con un miracolo Ujkani la mandava sul palo la seconda la vedeva finire in fondo alla rete). Poco dinamico il centrocampo del Palermo. Brienza che avrebbe dovuto fare da ufficiale di collegamento con l’unica punta, Miccoli, finiva per perdersi in una difesa più attenta che in altre occasioni. Improponibile il confronto da un punto di vista tecnico: nel palleggio la Roma sovrastava i siciliani. Poi è arrivato anche il raddoppio (foriero di brutti ricordi) favorito da un papocchio un po’ ridicolo: lancio di Piris a cercare Osvaldo controllato da Munoz; in uscita Ujkani abbrancava la sfera ma poi la perdeva andandosi a scontrare col compagno; da posizione defilata ma a porta vuota, Osvaldo realizzava.

NEO - Ma per la Roma la normalità assoluta non esiste. E un pizzico di follia in una gara ormai avviata alla felice conclusione dopo la terza rete di Lamela, l’ha inserita nel contesto generale (con la fattiva collaborazione di De Marco), entrato al posto di . [...]

A volte gli arbitri dovrebbero provare a mettersi nei panni dei giocatori: se De Marco lo avesse fatto, probabilmente non avrebbe impedito al romanista di concludere la partita. Il Palermo, in superiorità numerica, si è impegnato a salvare almeno la faccia, grazie a una piccola e inutile rete di Ilicic (con Burdisso che si lamentava per aver subìto un fallo a pochi metri dall'area). Ma nonostante l’inferiorità numerica, la Roma è rimasta padrona del campo evitando, questa volta, di regalare ai suoi tifosi cattive sorprese. E ora, il Derby.