La Roma si copre: basta un Destro e il Pescara è k.o.

26/11/2012 08:34

 
Nuovo L'idea tattica di Bergodi prevede una maggiore protezione a una difesa teoricamente a tre, ma con Balzano e Modesto pronti ad abbassarsi per trasformarla a cinque, consentendo a Terlizzi di avanzare a chiusura di , pronto a svariare tra le linee. Il fulcro della manovra pescarese è in mano al rispolverato Togni, anche se ai suoi lati Nielsen e Bjarnason mostrano sì dinamismo ma anche limiti tecnici. Morale: tutte le verticalizzazioni (da manuale anti-zemaniano) per i tagli di Abbruscato e del velleitario Quintero non sortiscono effetto, così come il lavoro sulle fasce. Ma a far inclinare la bilancia ci ha già pensato l'errore commesso al 5' da Perin su punizione defilata di : il 19enne interviene male respingendo a centro area a beneficio del redivivo . Lo sbaglio condiziona il morale del per un po' e buon per lui che al 32' devia bene un colpo di testa di , chiudendo virtualmente le emozioni del primo tempo.
 
Roma attenta Una volta in vantaggio, la Roma amministra bloccando spesso Bradley davanti alla difesa e sfruttando parzialmente le ripartenze, affidate anche nella ripresa quasi sempre a . Così nei primi 5' è lui a liberare due volte davanti a Perin: nel primo caso sbaglia l'attaccante, nell'altro è bravo il . Appena i giallorossi tolgono il piede dal gas, il prende fiato e beneficia dell'ingresso di Weiss, ma quando la squadra di Bergodi prova il tridente con l'innesto di Caprari, Zeman stavolta è saggio, piazzando dietro al capitano prima Perrotta e poi, con Tachtsidis in mediana, Marquinho. Una formula inedita ma utile alla Roma per aspettare senza ansie i titoli di coda e ricominciare a sognare.