09/11/2012 11:22
Zeman, però, sembra aver preso una scelta che va al di là delle questioni fisiche e atletiche: Goicoechea, nella sua idea di calcio, combacia molto di più dellolandese con lidea che ha il boemo del portiere.
Scalata «Il derby? È come un clasico, una partita molto difficile, ma la squadra deve far punti e vincerlo», ha detto Goicoechea qualche giorno fa a RomaChannel. Arrivato dal Danubio a fine mercato su richiesta esplicita di Zeman (a cui laveva segnalato lo scorso anno a Pescara il compianto Franco Mancini), luruguaiano è partito come terzo, in punta di piedi. Poi gli infortuni di Lobont (out ancora per un paio di settimane) e quello più recente di Stekelenburg (la botta alla tibia destra ha prodotto anche uninfiammazione ai tendini della gamba) gli hanno spianato la strada. Stilisticamente non è perfetto (e si vede anche nella foto sopra, dove carica con la gamba di richiamo, la destra, per tuffarsi dalla parte opposta), ma ha unefficacia molto alta, sa giocare con i piedi e muoversi da «libero aggiunto». In più, Mauro ha capito bene come conquistare Zeman: intensità altissima negli allenamenti, spesso sedute extra, comportamenti irreprensibili. Anche per tutto questo, con la Lazio toccherà ancora a lui.
Perfetto Ma il sorpasso di Goico su Stek è e sarà definitivo? È ancora presto per dirlo, di certo cè che oggi Mauro di punti ne ha conquistati tanti, riducendo il gap sul portiere olandese. «Goicoechea? Lho visto con il Palermo, mi è piaciuto, anche se è stato impegnato pocodice Michael Konsel È giovane, il derby sarà un bel test. Ma è reattivo, concentrato e si muove bene tra i pali, parlando con i difensori. Zeman cerca sempre portieri così». Detto da lui, considerato spesso il portiere zemaniano per eccellenza (laustriaco giocò nella prima Roma del boemo) è più di un indizio, quasi una promozione indiretta. E chissà che quella freccia, allora, non resti davvero fino alla fine...