Pjanic rimonta, ma il Barcellona chiama

29/11/2012 09:01

Lui & Zeman Il paradosso, in fondo, è che nella malinconica stagione scorsa — insieme a Osvaldo e — ha rappresentato la faccia più bella della Roma. Questo, però, non gli è bastato per costruire un rapporto con Zeman calcisticamente significativo, tant'è che finora è stato impiegato dal primo minuto solo 5 volte, non venendo sostituito proprio soltanto nelle ultime due partite. «Lui mi "esce" sempre», si è sfogato il bosniaco con gli amici usando un buffo italiano. Rabbia repressa che ha preso la strada della tv in occasione del derby, quando gli insulti rivolti all'allenatore dopo il gol segnato sono stati ricuciti da imbarazzate precisazioni e, soprattutto, da sincere scuse al boemo.

Sirene Ma il problema non è lo scatto d'ira (che possono avere tutti), bensì quella collocazione tattica che nello scacchiere zemaniano — per uno con le sue caratteristiche — non si trova. «Fa poco la fase difensiva», è il mantra del boemo, che nel ruolo di interno gli ha preferito spesso giocatori di sostanza (, Bradley) oppure incursori (, Marquinho). A togliere tutti dall'imbarazzo, però, potrebbe pensarci il , che già in estate lo aveva cercato. «Sarebbe l'erede di Xavi», dicono in Spagna. Per , infatti, i catalani potrebbero derogare alla «quasi legge» della cantera, visto che la tecnica, la visione di gioco e la capacità balistica del bosniaco — cresciuto nel Lione alla scuola di Juninho Pernambucano — hanno sedotto da tempo il club più forte del mondo, pronto sacrificare per lui anche qualche gioiello del vivaio. La Roma ha acquistato dai francesi per 11 milioni e di sicuro, vista la giovane età, neppure la tanta panchina masticata in questo campionato lo ha svalutato. Dinanzi a un'offerta congrua (una quindicina di milioni), perciò, da Trigoria filtra aria di via libera, anche se solo nella prossima estate. Tra l'altro, dalla Serbia il 17enne talento esce alla scoperto: «La Roma mi segue. Insieme al Milan è la mia squadra preferita. Vorrei giocare con ». Per il bosniaco addio sicuro, quindi? Diciamo probabile. A meno che un eventuale fallimento di Zeman non porti in panchina un nuovo allenatore innamorato di . E credeteci, non è certo una minoranza.