Pjanic smentisce se stesso

12/11/2012 09:33



DISCORSO -
Nel tunnel dentro l’Olimpico, dove i giocatori passano per lasciare lo stadio, la situazione è stata gestita in maniera grottesca dalla Roma. era diretto verso il pullman giallorosso e una delle nuove responsabili della comunicazione l’ha inseguito per un tratto di strada, tentando di chiedergli di provare a fare chiarezza davanti alle telecamere: «L’allenatore ha capito così - ha detto la dirigente - succede un casino...» . , che ha subito detto di non essersi rivolto a Zeman, non era convinto, tanto che è arrivato fino alle porte del pullman. Nel frattempo uno degli uomini di Roma Channel era tornato a prenderlo e a quel punto è riapparso nel tunnel. Dopo aver parlato ai microfoni della televisione giallorossa il bosniaco ha incrociato ancora la responsabile della comunicazione che in un altro fitto dialogo ha provato a spiegare al giocatore le ragioni per cui era giusto che tornasse a parlare: , però, sembrava ancora poco convinto. In pratica, assistendo alla scena da pochi metri, è sembrato che la Roma stesse cercando di far sostenere la sua linea anche al giocatore. 


TESI - [...] «E’ un ottimo giocatore - ha detto Zeman liquidando la questione della rispostaccia invitando tutti a sentire le parole del diretto interessato - ma io devo pensare all’ottimo della squadra. Con lui a centrocampo non abbiamo ancora l’equilibrio che serve» [...]. Le dichiarazioni del giocatore non sembrano rispecchiare ciò che si è visto e rivisto in tv: «Non ce l’avevo con Zeman ma non sono sorpreso perché qui c’è sempre chi vuole andare contro la Roma. E’ la verità ho sognato di fare gol, ero arrabbiato perché stavamo perdendo e in generale per la situazione. Ma non mi sono mai permesso di insultare nessuno dello staff e ancor meno il tecnico. E’ il terzo derby che gioco e che perdiamo. Ero veramente arrabbiato, ho fatto il massimo per cambiare la partita. Penso che si poteva fare di più, mi dispiace per i tifosi perché non lo meritano. Gioco poco? Non ho avuto confronti con l’allenatore, accetto le sue decisioni e do tutto in allenamento. Forse mi devo adattare, ma io faccio il massimo e state sicuri che non mollo e resto un professionista fino alla fine».