Totti felice: «Tre punti da derby»

05/11/2012 08:53

Una prestazione chic, la sua. Uno choc per il Palermo. Sistemandosinellasuaposizione preferita, cioè sulla sinistra ma con ampia facoltà di muoversi in lungo e largo, ha cominciato a dirigere le operazioni e a dettare la manovra della Roma conla bacchetta in mano.E, alla prima occasione, ha lasciato il segno, deviando di testa, con un doppio tentativo, un cross dalla destra di Piris. L’ennesimo gol sotto la Sud, la rete numero 219 della sua fantastica carriera in serie A.

Gunnar Nordahl, fermo da sempre a quota 225 gol al secondo posto della classifica di tutti i tempi, è sempre più vicino. Non contento, ha continuato a sfornare calcio ad altissimo livello, mandando tutti i compagni a tu per tu con il malcapitato
Ujkani. Ad un certo punto, stanco di servire assist a ripetizione, si è fatto spedire da sinistra un pallone al bacio da Osvaldo: partendo dalla posizione di centravanti puro, è andato al tiro al volo di fallendodipocolaporta del Palermo. Avesse segnato, lo stadio sarebbe crollato. Ma giù lo stesso un mare di applausi e cori: un capitano, c’è solo un capitano...



A una settimana dal derby, Francesco ha spedito un segnale inequivocabile alla squadra di Petkovic: io ci sono. Anzi, noi ci siamo. Perché fin quando ci sarà lui, ci sarà anche la Roma. Dopo la figuraccia di Parma, c’era assoluta necessità di recuperare punti e credibilità: , come sempre, ci ha messo la faccia (anzi, la testa...) dando l’esempio. E con il suo esempio si è portato dietro tutta la squadra, che per la prima volta in questo campionato ha confezionato uno scarto di tre reti. La Roma ha il miglior attacco del campionato e il fatto che , quattro gol in stagione, non sia il suo miglior cannoniere è un dato da non sottovalutare. Vuol dire che la Roma non è -dipendente, ma non v’è dubbio che quando gira lui, gira la squadra intera. E, adesso, sotto con il derby. Che per , Zeman lo perdonerà, non è e non sarà mai una partita come tutte le altre. Nella passata stagione, quando c’era Luis Enrique sulla panchina giallorossa, la Roma ne ha persi due su due, e non l’ha dimenticato.



Non segna alla Lazio (otto gol complessivi) dal 13 marzo del 2011
, quando firmò una doppietta con Vincenzo Montella in panchina. Vuole interrompere il tabù e,magari,diventare ilcapocannoniere di tutti i tempi del derby romano. «La vittoria è fondamentale per due motivi: perché ci permetterà dilavorare e allenarci con maggiore serenità e poi perché trionfare all’Olimpico lascia sempre in bocca un sapore unico, speciale. I tre punti sono arrivati meritatamente, i reparti hanno lavorato bene e la nostra prestazione di squadra è stata positiva. Possiamo essere soddisfatti del nostro lavoro», il suo commento, aspettando la Lazio.