Un regista americano a Roma

16/11/2012 09:35

Ma per lunedì Zeman avrà a disposizione solo quattro uomini per i tre posti del suo centrocampo. Oltre all’americano ci sono e Marquinho, che per caratteristiche possono giocare solo da intermedi, e . Sul ruolo del bosniaco nel zemaniano molto si è discusso, ma l’allenatore non ha mai avuto dubbi. «In nazionale non è vero che gioca regista - aveva detto Zeman dopo -. Non è il mediano ideale per la mia squadra: ha altre qualità e da mezzala potrebbe darci di più». Contro il Torino dunque la scelta del regista ricadrà per forza di cose su Bradley, d’altronde lo stesso Zeman ha più volte detto che «tutti sanno che Bradley è abituato a giocare centrale».

Un’opportunità per l’americano per continuare a dimostrare il suo valore. Nell’altalenante campionato della Roma Bradley si è sempre distinto per caparbietà e voglia di dimostrare. All’esordio in giallorosso, nella prima di campionato contro il Catania, subito un assist decisivo per il gol del 2-2 di Nico Lopez. Alla seconda presenza arriva il primo gol, un sotto misura che sigla il 2-0 all’Atalanta, la prima vittoria all’Olimpico dei giallorossi. Poi i tre minuti finali nella trionfale trasferta di Genova fino alle ultime tre partite (Parma, Palermo e derby) giocate sempre da titolare. «Del calcio italiano ho capito che bisogna reggere e rendere - ha detto Bradley a Repubblica la settimana scorsa -. A me non dispiace, il campo è onesto, dà il suo verdetto e io mi chiedo: ho lavorato bene? Sono stato capace di aiutare gli altri? Il senso dello sport è questo».

Il lavoro, la ricetta di Zeman per uscire dalla crisi e l’unico modo che conosce Bradley per affermarsi. Una dedizione alla causa che l’ha portato a scalare posizioni nella lista di prefenze dell’allenatore. L’americano sta vivendo un ottimo momento di forma, dimostrato anche dal gol messo a segno nell’ultima amichevole della sua nazionale. Mercoledì contro la Russia di Capello Bradley ha siglato uno dei suoi più bei gol in carriera: al volo da fuori area, palla che sbatte sul palo ed entra in rete siglando l’1-1. Una meraviglia celebrata in patria dove Bradley è considerato un’icona del calcio. È stato il più giovane calciatore americano della MLS ad essere venduto all’estero e solo pochi giorni fa è stato inserito nella lista dei cinque candidati al premio U.S. Soccer Athlete of the Year una sorta di Pallone D’oro americano.