01/11/2012 15:24
E leterno, maledetto destino delle utopie troppo declamate, dei manifesti troppo belli per essere veri. In questo inganno ci siamo caduti in tanti, incorreggibili [...]. Le utopie si realizzano quando hai giocatori, lambiente, il denaro per realizzarle. Quando hai la leadership. A Roma mancano, a essere generosi, almeno tre di queste condizioni. E allora si torni alle panchine prosaiche liberi da grilli e da dogmi che magari poi la loro utopia la confezionano in silenzio senza farne uno sfoggio accademico, come fa Spalletti, come è oggi Montella.
Tutto, purchè basta con questo teatro dellassurdo [...]. Lamela è leroico solitario mattatore di questo teatro insensato. Il dogma è fede. Questa Roma non ha fede in Zeman. E diventa allora una formazione da calcio balilla, tre reparti statici, che non comunicano, distanze infinite. Così è un suicidio. E come presentarsi nudi alla guerra. De Rossi centrale non dà ragione a se stesso. Osvaldo è una plateale, irritante nullità. I cambi non arrivano e quando arrivano non si comprendono. E Zeman, nel suo cappuccio, sembra improvvisamente vecchio. Una cartolina del passato.