Zeman: «Io ci credo». Ma con il Palermo si gioca il suo futuro

01/11/2012 08:57

Il vero profeta, stavolta, era stato però prima della gara Baldini, che dopo essersi scusato per i cori con l'Udinese al minuto di raccoglimento per l'alpino Chiarotti («I soliti idioti ci hanno fatto sapere il loro pensiero illuminato»), aveva avuto parole premonitrici: «La fase offensiva l'abbiamo imparata, dobbiamo lavorare su quella difensiva, il nostro tallone d'Achille». Con i tre gol incassati nella trasferta del Tardini, la Roma si conferma la peggior difesa della Serie A. «Ripeto, questa è un'ottima squadra anche se non lo stiamo dimostrando — dice Zeman —. Il terzo posto? Finché c'è tempo c'è speranza ed io ne ho molta. Per ottenerlo però bisogna lavorare. Con un po' più di fortuna e convinzione faremo vedere che sappiamo giocare, come abbiamo già fatto a tratti». Ieri per i primi 20 minuti, poi niente. «Quando si poteva giocare, lo abbiamo fatto meglio del Parma. Sui gol ha influito il terreno di gioco: sul primo Dodò l'ha lisciata e l'attaccante è andato via a , sugli altri due ha influito l'acqua e poi mi dicono che erano in fuorigioco».  

A prendere le parti di Zeman, ci pensa il capitano : «Abbiamo provato a chiedere la sospensione della partita, ma ci hanno girato le spalle. Possiamo uscire da questa situazione solo seguendo Zeman. Ora non funziona niente, la squadra fa il 50% di quello che lui vuole, è gravissimo. Dipende da noi, dobbiamo restare uniti per riprenderci. Terzo posto? Dobbiamo crederci, ad un'altra stagione di transizione non voglio neanche pensarci». Poi la chiusura? Ma la Roma ha giocatori adatti per gli schemi di Zeman. «Lui dice di sì, ma quando abbiamo vinto ne avevamo altri. E la concretezza nel calcio è fondamentale».