08/11/2012 08:53
Settantanni, nessuna voglia di rimuginare sugli applausi. Eppure i turiboli dincenso gli smuovono le mani. Zoff afferra i guantoni e blocca un istante: «Quel gol di Castroman allultimo minuto, una gioia per sempre...».Nove derby per Dino Zoff sulla panchina biancoceleste, il primo il 2 dicembre del 1990: finì 1-1 (risultato che si sarebbe ripetuto ben 6 volte) con gol di Voller e Ruben Sosa. La prima vittoria nella stracittadina per lex portiere campione dEuropa e del Mondo, gliela regalò una rete di Signori il 6 marzo del 1994. Un altro 1-1 il 4 maggio 1997, quando subentrò a Zeman. Lultima sfida capitolina nel 2001, quando sostituì Eriksson, per lultima volta sulla panchina biancoceleste: 2-2 con i centri di Nedved e Castroman. In quella stagione Zoff sfiorò limpresa di strappare lo scudetto alla Roma. (...)
Come finirà stavolta Lazio-Roma?
«E impossibile dare un pronostico nei derby, sicuramente sarà una partita godibile fra due squadre che, con alti e bassi, stanno disputando il loro campionato. Non si sa che risultato ne verrà fuori».
Chi arriva meglio a questo confronto?
«Sono gli ultimi risultati a stabilire le gerarchie. La Roma ha stravinto col Palermo, la Lazio è caduta in Sicilia. Ma comunque entrambe le squadre hanno vissuto un inizio di stagione altalenante, in chiaroscuro. Quindi, saffacciano alla sfida più o meno nelle stesse condizioni».
Il suo giudizio sin qui su Petkovic?
«Avevo già sentito parlare molto bene di lui e ho avuto solo conferme. Ci sta qualche errore, ma apprezzo la sua capacità di sperimentare per trovare la quadratura».
Chi, sulla carta, può decidere questa stracittadina?
«Senzaltro Klose e Lamela sono gli uomini più in forma. Ma ci sono altri campioni col colpo in canna».
A chi si riferisce?
«Per la Lazio a Hernanes: bisogna solo capire come stia davvero. Per la Roma, a Totti, chiaramente. Le sue qualità sono indiscutibili, anche se nel derby è spesso difficile sfoggiarle».
Alla sua prima stagione italiana, Zarate cera riuscito...
«Non so cosa gli sia successo. Certo che la sua situazione oggi è davvero critica e prima o poi bisognerà trovare una soluzione. Io non saprei come comportarmi».
Chi è la vera sorpresa dellinizio di stagione biancoceleste?
«In assoluto Candreva, è stato strepitoso. Non a caso è arrivata la convocazione in Nazionale».
Perché Prandelli non chiama Marchetti?
«Perché ha già portieri altrettanto bravi. Non so se De Sanctis e Viviano siano più forti, ma sono ben integrati nel gruppo. Non credo che Marchetti paghi il Mondiale in Sudafrica, semplicemente ogni ct ha le sue idee».
I portieri saranno determinanti domenica?
«Dipenderà da quanto saranno impegnati».
Zoff non ha mai perso un derby, qual è il segreto del successo?
«Non caricare troppo i giocatori perché ci pensa già lambiente a surriscaldare latmosfera oltre misura. Questa partita è unica per la partecipazione della città e dei tifosi. Tutti ne parlano per almeno una settimana e, se anche lallenatore rincara la dose, rischia di mandare la squadra fuori giri».
Avrebbe barattato uno degli 8 pari per qualche vittoria in più?
«Non ho mai barattato niente per niente nella mia vita. I miei derby me li tengo stretti, come ricordi preziosi. Ho fatto limpossibile per vincerli e sono venuti fuori quei risultati. Avremmo però meritato di più in diverse occasioni».
Il suo derby più bello?
«Non devo pensarci nemmeno un istante. Il 2-2 del 2001, lultimo e il più commovente».
E quando nel 92 segnò il suo pupillo Gascoigne?
«Mi regalò una gioia indescrivibile, ma il derby più emozionante rimane sempre quello del gol al 90 di Castroman».
Il suo ultimo in biancoceleste, si considera laziale?
«Io non sono tifoso di nessuna squadra, ma la Lazio ce lho nel cuore perché sono stato davvero bene. Quindi ho una particolare predilezione. Insomma, diciamo che sono di parte».
E le piacerebbe tornare ad avere un ruolo attivo dentro la Lazio?
«Nessuno me lha chiesto».
E se Lotito lo facesse?
«Lasciamo perdere (ride, ndr). Statene certi, non verrà mai da me».