28/12/2012 09:21
Il presidente, però, ha parlato anche di cose più serie come la Legge sugli Stadi di cui tanto si parla: «I primi mesi della nuova legislatura dovranno sciogliere il nodo di una legge che sembrava arrivasse e non è mai arrivata, creando così più danni che opportunità. Una legge che è a costo zero per la comunità e che renderebbe più celeri le procedure, nel rispetto della tutela ambientale». Legge che permetterebbe al calcio italiano di rilanciarsi insieme a una riduzione della Serie A a 18 squadre. Ipotesi che però Abete non condivide: «Non può essere questo lo spartiacque per dare più competitività al nostro calcio, visto che è a 20 in nazioni come la Germania e lInghilterra. Non ci sarebbe una maggioranza per arrivare a ciò e comunque una diminuzione delle squadre non è nellagenda delle società. È però più importante la questione degli stadi rispetto al numero delle società».
Il presidente della Figc ha poi fatto un bilancio: «È stato un anno estremamente positivo per tutte le nazionali. La nazionale di Prandelli ha chiuso al secondo posto gli Europei - ha ricordato Abete - ed è quarta nel ranking Fifa, quella under 21, con Ferrara e Mangia, si è qualificata alla fase finale a otto in Israele. Anche la nazionale femminile ha raggiunto la fase finale dellEuropeo in Svezia e bene hanno fatto tutte le selezioni giovanili grazie al lavoro di Albertini, Sacchi e Viscidi». Non tutto, però, nel 2012 è andato per il verso giusto: «Le note dolenti, invece, riguardano le scommesse con i filoni di inchiesta di Cremona, Bari e Napoli che ci stanno accompagnando dal primo giugno 2011. Sono diciannove mesi che le indagini delle Procure accompagnano la vita del calcio e della giustizia sportiva».