Bergonzi nega due rigori netti

17/12/2012 08:08

FISCHI PER GIALLI - Andiamo, più o meno, in ordine cronologico. Partendo dal metro di giudizio su falli e scorrettezze adottato in duecentoquaranta secondi. Al 24’, Piris interviene con la gamba alta su Thereau, l’impressione è che forse non ci sia neanche il contatto, tanto che potrebbe trattarsi di gioco pericoloso. Bergonzi, invece, oltre alla punizione, mostra il , dopo un’autentica sceneggiata ( «? ? Qua, altrimenti la caccio fuori... Glielo dica....Lo chiami  , riferito a che è nei pressi) che ce la saremmo volentieri meritata. Passano quattro minuti e Rigoni travolge Piris, intervenendo da dietro, a forbice, rischiando di mettere a repentaglio l’incolumità dell’avversario. (...)
 
TOCCO SUL TACCO - Arriviamo alla ripresa. Pallone in area del Chievo, il primo ad arrivarci è che lo tocca, Dainelli sta cercando il rinvio, il pallone non lo trova mai, prende soltanto il piede del capitano giallorosso. Può sembrare un intervento non clamoroso, ma è calcio di rigore, che invece Bergonzi (ed anche l’addizionale Irrati) non vedono. Fra l’altro, l’arbitro, nell’occasione, è molto accentrato (è quasi nella lunetta dell’area di rigore), e questa posizione molto “chiusa” gli ha impedito di avere una visuale aperta sull’episodio.
 
VALANGA E NEBBIA - Quando già la nebbia era scesa sul Bentegodi, ecco i sessanta secondi che hanno indirizzato la partita. Si comincia in area del Chievo, c’è un intervento in scivolata di Guana ai danni di Balzaretti che era in area di rigore e puntava la porta di Sorrentino. Guana non trova mai il pallone e per questo colpisce solo le gambe dell’esterno della Roma e della Nazionale. Ci stava il rigore e anche per chiara occasione da gol. Finita? No, perché il diavolo ci mette sempre lo zampino, il pallone finisce sui piedi di Rigoni che sta per lanciare Pellissier, tentenna e poi crossa, l’attaccante gialloblù segna il gol decisivo. In fuorigioco? Non ci sono immagini in grado di “bucare” la nebbia, si intravvede l’ombra di dietro Pellissier che rientrava dal fuorigioco. (...)