31/12/2012 10:41
Curioso che di un primo passo, da un sogno troppo a lungo accarezzato a una realtà che prende contorni ben definiti, si sia parlato proprio a casa di Mickey Mouse. E sembra che, paradossalmente, stavolta nessuno ci abbia raccontato favole, nessun modellino di carta ma un progetto solido che sarà portato a termine. Dall'area individuata, quella di Tor di Valle della quale a lungo si era parlato, all'appoggio garantito dalle istituzioni, stavolta la presenza di Alemanno aveva un senso, non più una copertura per una colossale presa per i fondelli. Fenucci a Trigoria accanto al Sindaco, Pallotta, Zanzi e Pannes a Orlando, al loro fianco Francesco Totti, un'immagine che la proprietà americana è orgogliosa di esibire nel mondo.
Con perfetta padronanza dell'inglese, Luca Parnasi ha illustrano la connection che lega la sua impresa alla nuova Roma. Una società che gli americani hanno sottratto alle ruspe, per restituirle dignità, credibilità e prestigio. Garanzia di una crescita gestita senza isterismi e senza proclami, ma condotta attravreso un alto livello di professionalità, quella che i nuovi padroni hanno riconosciuto a Franco Baldini e Walter Sabatini. La Roma sarà così la seconda squadra italiana a giocare in uno stadio tutto suo, dopo la Juventus, nel futuro si delinea un muovo tassello, il più importante, dopo lo sviluppo del progetto tecnico che la giovanissima età media rende ambizioso: L'attesa non sarà breve, ma almeno c'è la garanzia che non si costruiranno castelli di sabbia come quelli comicamente promessi, fragili ed esposti ai capricci del vento.