Daniele in panchina è un controsenso, Zeman deve trovagli un posto

18/12/2012 10:39



[...] Vedendolo in panchina, viene da credere che la Roma sia in testa alla classifica. E invece è sesta. Viene da pensare che il suo centrocampo, pur con avanzato sulla linea dell’attacco, sia formato da giocatori di grande spessore tecnico, tattico, dinamico e invece ha dei buoni interpreti come Tachtsidis, Bradley e
, ma nessuno in grado di toccare il livello di . Il problema, per , è che Zeman lo considera lontano dal suo tipo di gioco. Qui entra sulla scena la società per la quale il detto
“non esistono figli e figliastri” è un assurdo: ci sono i figli che guadagnano 6 milioni di euro all’anno (contratto appena rinnovato) e i figliastri che ne guadagnano la metà o anche di meno [...]. appartiene per caratteristiche mentali alla stessa filosofia di Zeman, non rientra però nel suo modulo, nel . Da questo punto entriamo nell’errore tecnico: se al posto di , per un problema di modulo, di centrocampo a tre, gioca Marchisio, allora ok, ma se invece gioca , se gioca Bradley, se gioca Tachtsidis allora non va più tanto bene.



Non è il discorso della tutela del patrimonio, magari stando così le cose la Roma vende , si libera di un maxi-ingaggio e realizza una maxi-plusvalenza. Il discorso è tecnico: la società deve tutelare un giocatore che, come ingaggio, importanza e valore arriva solo dopo
. Se Zeman ha avuto l’idea giusta per (e per l’equilibrio della squadra), cerchi anche di trovare la sistemazione ideale per [...]. Tachtsidis è sicuramente più “regista” di , ma non è Pirlo e nemmeno Pizarro (giocatore per il quale la
continuerà chissà per quanto tempo a ringraziare la Roma). Non si avverte fra il greco e il romano questa clamorosa differenza tecnica [...]