GRAZIE FRANCO - Di Mauro Goicoechea si sapeva poco e niente in Europa. Ma prima di morire prematuramente, Franco Mancini, il portiere ideale di Zeman, che il tecnico aveva portato con sè a Pescara come preparatore dei portieri adriatici, aveva segnalato allamico Zdenek questo ragazzotto di Montevideo (...)
VINTAGE - (...) Un vero capolavoro quando la partita era ancora in bilico. Alzi la mano chi, tra i tifosi romanisti, non abbia pensato a rigore e espulsione quando Goicoechea si è gettato tra i piedi del piccolo Faraone.
Magari Goicoechea ha tra i pali uno stile un po vintage, che ricorda molto certi portieri degli Anni Sessanta, rivisitato in chiave moderna grazie al buon uso dei piedi e allattenzione alle due fasi. Perchè Mauro si muove quasi fosse un vecchio libero dietro la difesa, salendo molto accompagnando la linea per accorciare la squadra. E quando rientra in possesso della palla è lestissimo a riavviare la manovra sia con le mani che con i piedi.
STILE GHEZZI - Lo stile è quello che è, a volte un po naif, con alcune imprecisioni che possono far drizzare i capelli, come lo sventurato intervento nel derby sul tiro di Candreva. Ma nellelasticità e nella reattività, Goicoechea ricorda molto Giorgio Ghezzi, indimenticato portiere di Inter, Genoa e Milan che a cavallo tra gli Anni Cinquanta e Sessanta difese anche la porta della nazionale e che si meritò il soprannome di Kamikaze, sia per il coraggio ma anche per la tendenza, allora abbastanza sconosciuta, ad uscire dallarea di porta in caso di necessità, volando ad intercettare palloni e avversari. Luscita di Mauro su El Shaarawy dellaltra sera ha ricordato un po le gesta del portiere di Cesenatico.