16/12/2012 09:36
La linea a quattro Piris, Marquinhos, Castan e Balzaretti è la sua grande certezza: sei partite e sei successi. Zeman chiarisce: «Non ho mai cambiato tanto, al massimo uno o due giocatori diversi, quindi la base cè. Tanti non giocano ma se lo potrebbero meritare. Purtroppo si va in campo in undici. Ma se quelli stanno andando bene, bisogna vedere se altri fanno meglio in allenamento». Così, in attesa del Milan, oggi non si farà condizionare dai diffidati. «Penso a questa partita e non alla prossima». Non annuncia la Roma di Verona, anche se cè la benedizione per i due trequartisti nel tridente: «Totti e Pjanic sono calciatori offensivi. Con loro, però, abbiamo più equilibrio, soprattutto in fase difensiva dove Pjanic aiuta di più». Alcuni ballottaggi sono sotto gli occhi di tutti. A cominciare dal portiere: «Io non ho mai avuto un titolare. Ne ho tre che in questo momento stanno bene e mi fanno stare tranquillo, compreso Lobont non si è mai visto in partita. Non modifico la difesa a seconda del portiere scelto, il reparto ora è convinto di quello che fa. Goichoechea è più attivo e partecipa, Stekelenburg para di più. Niente, però, sarà definitivo».
Prepara il rilancio di De Rossi (con Totti e Osvaldo in cabina di pilotaggio durante il volo verso Villafranca): «Daniele sta bene di testa che è la cosa più importante. Ora si applica di più in allenamento, è attivo. Contro lAtalanta è stato bravo da regista e da incontrista. Tachtsidis verticalizza di più, lui più possesso palla». Sul centravanti: «Vedo bene sia Destro che Osvaldo, il secondo lo vorrei più equilibrato. Ma se sbaglia, lo ammette. Deve solo capire quando il suo comportamento danneggia la squadra». Su Lamela è semplice: «E a posto, si gioca il posto con Pjanic». Su Dodò frena: «Ancora non è in grado di giocare novanta minuti». Il brasiliano è a Verona con i compagni: 22 convocati, a casa resta solo Taddei.