27/12/2012 10:04
La Roma è stata lunica delle prime a usufruire di un cambio di proprietà, momento generoso per eccellenza. Mentre Inter e Milan vendevano, la Roma ha speso quasi settanta milioni in giovani campioni (Osvaldo 19, Lamela 19, Destro 14, Pjanic 12 più il resto). Così è tornata competitiva in fretta. La Roma segna sempre, 17 volte su 18. Si va verso un campionato vicino ai cento gol, il ritmo del Grande Torino alla fine degli anni Quaranta. Sembra unevoluzione sconosciuta del morbo di Zeman, come se il virus fosse scappato di mano anche al suo creatore. In sostanza, mai Zeman ha avuto squadre così regolari nellatteggiamento in campo e così produttive in zona gol.
Laltra squadra completa è la Lazio. Ha quello che un tempo si chiamava lasse della vita, cioè un buon portiere (Marchetti), un buon difensore centrale (Biava), un buon regista (Ledesma) e un buon centravanti (Klose). Aggiungerei Candreva, Hernanes e Mauri, anche Gonzales, ormai giocatore universale. La Lazio, come la Juve, ha tutto. Non èmigliorabile, è allungabile, si può aggiungere non cambiare. Poi cè la Juve che invece in questo momento ha un problema di numeri. È partito Lucio, sono infortunati Chiellini e Bendtner. Dovrà comprare per riequilibrio aritmetico, non per aggiungere forza. Il suo vero problema è che non cresca troppo la forza degli avversari. Limpressione è che alla fine troverà un accordo con i Della Valle per Jovetic la prossima estate. Converrebbe a tutti. Ma i Della Valle sono mercanti ricchi, vanno blanditi e rispettati, mai presi in contropiede. Questo la Juve ora lo sa e questo aiuterà il futuro. Adesso è difficile arrivi un campione, molto più facile puntare ad avere di più dagli attaccanti che già ci sono.
La Juve è arrivata lassù quasi solo parlando di Drogba e Van Persie. Ora tocca a Vucinic, Matri e gli altri. Lo strano momento del Milan fa sì che siano tutti contenti di raccogliere milioni per le cessioni di Pato e Robinho, come si vendessero carte false. Siamo in pieno autofinanziamento, pensiero legittimo, ma di nessuna differenza tecnica. Il calcio è dei ricchi come da cento anni ci hanno insegnato proprio Juve, Inter e Milan. Scambiare la rima con la poesia è da ingenui, per cui è più probabile che Milan e Inter adesso stiano tentando di risolvere tutto cercando semplicemente un jolly. LInter può provarci, ha una squadra sbagliata, ma è ancora in corsa. Il Milan è fuori. Nonostante El Shaarawy, ogni giornata ha incassato un punto di distacco dalla Juve. Non era mai successo. Credo serva una programmazione inaudita al Milan per ricominciare. È ilMilan quello messo peggio perché Berlusconi sembra negarsi il bisogno. Moratti almeno è cosciente della difficoltà del momento. Berlusconi vuole trasformarla in occasione. Ma il calcio non è la vita, ha un risultato ogni tre giorni. Difficile dire di essere stati fraintesi.