Lezione-calcio ai rossoneri

23/12/2012 11:06

I limiti difensivi rossoneri non sono un alibi alla lezione di gioco che la Roma impartisce per i primi 45 minuti, c’è anche una sostanziale differenza tattica e di interpretazione dei movimenti dei giocatori che creano il vistoso differenziale dello score. Quasi perfetti i tre del centrocampo di Zeman, ancorati ad uno strepitoso DDR in fase di intercetto e di rilancio immediato, mobili e propositivi nei fraseggi in verticale Bradley e Pianic con i tre attaccanti. Se le note in attacco ricalcano canovacci visti e rivisti, esplosività nelle manovre, cinicità nelle conclusioni, da apprezzare la notevole concentrazione di tutta la squadra alla fase difensiva, fatta di continui raddoppi, diagonali precise a supporto del compagno di reparto in difficoltà, della visione unitaria convinta di tutti gli undici romanisti al ripiegamento ed alla protezione della propria porta.

Stessa spigliatezza per il secondo tempo del Milan alla ricerca del gioco perduto, stessa determinazione giallorossa decisa a non mollare di un centimetro in nessuna parte del campo, anzi il passare dei minuti evidenziano i limiti rossoneri.e ingigantiscono la duttilità e la coesione dei giocatori della Roma. Alla gara perfetta non poteva mancare come convitato d’eccezione un nuovo protagonista dei baby giallorossi, quel Goicoechea arrivato come un UFO alla corte di Zeman e che stasera ha probabilmente scalato la graduatoria tra i portieri della rosa romanista, sfoderando non solo sicurezza da veterano, ma anche una straordinaria prontezza di riflessi e una reattività felina anche sulle palle impossibili. Epilogo trionfale macchiato solo nel finale dal solito protagonismo dell’arbitro di turno e dall’evidente fuorigioco non fischiato contro al Milan e foriero del rigore di Pazzini.