Nebbia e rabbia: la Roma si perde

17/12/2012 07:59

 

 
L’1 a 0 firmato da Pellissier fa però infuriare i giallorossi: fuorigioco di rientro dello stesso attaccante, sfuggito all’assistente dell’arbitro Bergonzi, il signor Passeri, e rete quindi da non convalidare. Zeman si impone il silenzio a fine partita: mancano anche due rigori per i falli di Dainelli su e Guana su Balzaretti, sui quali sorvolano il direttore di gara e l’altro suo assistente Di Fiore.
 
Bergonzi e soci, dunque, impresentabili, perché condizionano ampiamente il risultato: i possibili rigori non sono stati assegnati sullo 0 a 0. Ma la Roma, separando la questione tecnica da quella arbitrale, non ha fatto niente per vincere la partita. Il passo indietro, nel gioco e nell’atteggiamento, è evidente. Squadra lunga e interpreti fiacchi, sostituzioni di Zeman poco mirate, a differenza di quelle di Corini che, inserendo Pellissier e Marco Rigoni, è riuscito a centrare il terzo successo di fila: i due saranno protagonisti nell’azione decisiva del gol vittoria dei veronesi. I giallorossi, invece, per la prima volta in questo torneo, non sono stati capaci di segnare. Un’anomalia con il boemo che il meglio, al gruppo, lo fa dare sempre in attacco. L’ultimo digiuno, proprio qui al Bentegodi, il 1° maggio, con Luis Enrique in panchina. Almeno quel pomeriggio finì zero a zero. 
 
La trasferta in Veneto lascia il segno: alla la sconfitta si sommano la di e l’infortunio di Marquinhos, rientrato nella capitale appoggiandosi alle stampelle con una distorsione alla caviglia. Contro il Milan, sabato sera, potrebbe mancare anche il secondo.
 
Stavolta Zeman sbaglia a insistere sulla sua Roma. Con Goichoechea in porta, Tachtsidis regista e Osvaldo centravanti. Sono sei le novità rispetto alla gara di martedì contro l’Atalanta in Coppa Italia: oltre al e al centrocampista greco, tornano titolari Marquinhos, , e . e sale ancora in attacco, sempre sulla fascia destra. Nel riscaldamento , nuovamente escluso, non ha certo voglia di sorridere: la seconda panchina di fila in campionato gli pesa e lo fa riflettere. L’equivoco è da risolvere in fretta e anche i dirigenti cominciano a essere preoccupati per questa situazione.
 
Il terreno del Bentegodi è duro e pieno di trappole. Il Chievo, con il suo prudente e ordinato, aspetta i giallorossi. Statici nella prima parte, anche con Osvaldo che però ha almeno il merito dell’unica conclusione nello specchio della porta: Sorrentino chiude con una gamba in angolo. Manca il ritmo e la manovra è macchinosa. Tachtsidis fa poco e Bradley, contro i suoi ex compagni, perde l’ispirazione. è leggermente più presente di nel tridente offensivo. Il capitano, sentendosi in difficoltà, si innervosisce. , fallo veniale su Paloschi, riceve il giallo dopo ventiquattro minuti e perde subito il Milan.
Nella ripresa cala la nebbia. E anche la Roma. Il Chievo riparte bene in contropiede. Goicoechea salva sul colpo di testa di Luca Rigoni subito dopo l’intervallo. Dainelli al decimo prende il piede di e non il pallone. Osvaldo di testa gira a lato. Mancando i tiri in porta, Zeman interviene, inserendo Lamela per , poi per Bradley. A metà tempo Corini replica con Pellissier per Paloschi. Prima della mezzora, per . Ma il lieto fine non c’è. Anzi. 
 
Marquinhos, scontro con Goicoechea, si fa male. va a fare il centrale difensivo, il brasiliano chiuderà da centravanti. Piris non approfitta dell’unica giocata di Lamela: Sorrentino chiude facile. Balzaretti cade in area: contatto con Guana, l’azione continua, Marco Rigoni, entrato da due minuti, serve Pellissier che, partendo in fuorigioco, scarta Goicoechea e regala al Chievo il primo successo casalingo contro i giallorossi. E certifica la sconfitta della Roma, l’ultima l’11 novembre contro la Lazio.