Questa è la vera Roma

24/12/2012 09:06



Grandi ritorni L'esplosione di Marquinhos aveva relegato Nicolas Burdisso al ruolo di terzo centrale: l'argentino, che in campionato non giocava dal derby, ha saputo attendere il suo turno e segnando, sempre di testa, sempre al Milan, sempre sotto la Nord, ha potuto sfogare in quell'esultanza tanto rabbiosa quanto passionale tutta la voglia di risentirsi un pilastro della difesa. E poi : la aspettava tutta Roma una partita così, ma la aspettava soprattutto lui, tante volte messo in discussione e troppe volte non in grado di esprimersi al suo livello. Zeman è stato il primo ad apprezzarla: «È stato grande, se gioca così sarà difficile rivederlo in panchina», ha detto il boemo. E non è un caso che la grande partita l'abbia giocata nel ruolo che meglio sa ricoprire, in regia, con due scudieri ai suoi fianchi. Un guerriero come Michael Bradley e un artista come , anche lui passato nell'onda anomala di questo inizio stagione dall'essere titolare, a finire in fondo alla panchina, salvo poi risorgere: prima da attaccante con l'assenza di Lamela e, sabato sera, nel ruolo che gli era stato disegnato a inizio stagione.

Eccezioni Se ha la grande sfortuna di trovarsi davanti il miglior Lamela, Osvaldo sempre più delizia che croce e l'immortale, ci sono anche le eccezioni, rispetto ai «campetti» estivi: una positiva, Marquinhos, e una negativa, Stekelenburg. Il «ragazzino» con la testa da 30enne, da del 7 ottobre non è più uscito, e dovrà farlo a solo per colpa di un'espulsione affrettata. L'olandese, invece, è sempre più un corpo estraneo: da Parma (31 ottobre), almeno in campionato non ha più visto il campo. Vicecampione del mondo lui, semisconosciuto Mauro Goicoechea, che non sarà il massimo come stile, ma anche contro il Milan si è dimostrato straordinariamente efficace. Stek è sempre più lontano da Roma (con cinque milioni può partire, ha richieste dall'Inghilterra), Mauro è sempre più il titolare della Roma. Dopo mille prove, finalmente quella vera.