Stadio, ci siamo. La Roma e tanto cemento: così cambia Tor di Valle
30/12/2012 09:41
Ecco Tor di Valle Com'è noto da tempo, sarà l'area dell'ippodromo di Tor di Valle quella deputata ad ospitare il nuovo impianto di proprietà della società giallorossa disegnato dall'architetto Dan Meis che potrebbe essere inaugurato nel 2016 dopo che si pensa di porre la prima pietra nel 2014. Al netto di improbabili colpi di scena notturni, la Roma ha raggiunto l'accordo col costruttore Luca Parnasi, che ha già un accordo per rilevare quei terreni dall'imprenditore
Gaetano Papalia. Inutile dire che ci sarà intorno una pioggia di costruzioni ulteriori (abitazioni, ristoranti, catene commerciali) che creeranno il business, sperando che la prossima legislatura partorisca una buona legge sugli stadi non foriera di scempi ambientali.
Arriva Parnasi Visto che Parnasi è atteso oggi in Florida per unirsi al presidente Pallotta nell'annuncio, resta da sottolineare come i dettagli siano ancora da mettere a punto. Papalia, ad esempio, vuole avere certezze sullo spostamento dell'ippodromo a Pescaccio (su cui interverrebbe lo stesso Parnasi) e la costruzione di un centro commerciale, così come lo stesso Parnasi dopo aver rifiutato di subentrare a UniCredit nella quota azionaria del club sancirà l'accordo di programma con l'amministrazione e costruirà l'impianto avendo la garanzia del possesso di qualcosa del tanto che sarà costruito attorno.
E il Comune? Avrà un peso importante, soprattutto se Alemanno dovesse essere bocciato e un nuovo sindaco volesse riprendere in mano la pratica con idee magari diverse. Per l'edificazione occorre una variante al Piano Regolatore, una nuova uscita del Grande Raccordo Anulare e il rafforzamento della tratta ferroviaria che passa nella zona, attualmente assai disagiata. Insomma, si può immaginare quale affare si sta per muovere, visto che solo la Roma vedrà aumentare i propri ricavi di oltre il 100%. In generale, comunque, milioni di metri cubi pronti ad innalzarsi verso il cielo, tutti mossi dal grande volano rappresentato dalla Roma. «La costruzione dello stadio rappresenta un acceleratore urbanistico perché ha una valenza politica e sociale importante», aveva detto a settembre Papalia. Parole chiare. Qui a Disneyworld infatti, se le avesse potute sentire, Zio Paperone avrebbe già le pupille trasformate nel simbolo del dollaro.