Totti e il Faraone
21/12/2012 08:40
LE QUALITÀ Sedici anni di differenza, tra i due. Quando Stephan nasceva, 27 ottobre del 1992, Francesco era già la stella del vivaio della Roma e si alternava tra la Primavera e la prima squadra guidata da Vujadin Boskov in attesa dellesordio nella massima serie, datato 28 marzo dellanno successivo.
Due attaccanti che non sono soltanto attaccanti. Totti ha già fatto vedere tutto, El Shaarawy sta cominciando a far vedere di tutto. Se Totti rappresenta il meglio del calcio nostrano (almeno) dellultimo decennio, e lo dimostrano i numeri, il milanista sembra avviato a raccoglierne leredità (almeno) per i prossimi due lustri. Non è facile, del resto, trovare attaccanti che segnano e fanno segnare. Il capitano della Roma sta, per mille motivi, anni luce davanti al milanista, ma le premesse del Faraone non sono così male. Se è vero (e quanto è vero...) che non potrà mai esserci un altro Totti, El Shaarawy è litaliano che potrebbe più di ogni altro piazzarsi sulle orme di Francesco e cominciare a camminare a testa alta verso il futuro. Se non altro perché lui, come Totti, non pensa soltanto a se stesso ma gioca anche per i compagni. Una qualità che a venti anni, e 14 reti in questo campionato già in cassaforte, non è poca roba. Un discorso in chiave futura che riguarda anche la nazionale: con tutto il rispetto per tutti, non cè in vista un altro numero 10 migliore del milanista per colmare il vuoto lasciato ormai da anni da Totti nellItalia. Pian piano, vedrete, El Shaarawy diventerà un numero 10 a tutti gli effetti, e ne trarrà vantaggio anche Cesare Prandelli.
IL RUOLO In linea teorica, attualmente sia Totti che El Shaarawy nelle rispettive squadre partono con letichetta di attaccante di sinistra, dando però uninterpretazione personalizzata ai rispettivi compiti tattici. Totti più del milanista ha (illimitata) libertà dazione, è il regista dattacco della Roma mentre il Faraone pensa più del capitano a fare gol.
Una cosa che recentemente gli è riuscita benissimo, al punto di salvare praticamente da solo il Milan nei momenti più delicati della stagione. Gol mai banali, raramente brutti e di complicato sviluppo tecnico. Non sembra di sentir parlare di Totti? E non vè dubbio che lesito della delicatissima sfida di domani dipenderà dal rendimento dei due di maggior talento di Roma e Milan, un ragazzetto di 36 anni e un ventenne che, con rispetto, avrà voglia di alzare ancor più la cresta.