Totti infinito e la Roma s’infiamma

09/12/2012 10:00

 

EQUILIBRIO - La Roma, come spesso le è capitato in questa stagione, ha confezionato un gran primo tempo, sfruttando anche le difficoltà della che senza Pizarro in mezzo al campo perde l’uomo che gestisce il possesso palla. Zeman ha fatto scelte che avrebbero potuto ritorcersi contro di lui se le cose fossero andate male. Perché ci vuole coraggio a tenere in panchina tre “pesi massimi” come Stekelenburg (è chiaro che il tecnico ha puntato sul più giovane Goicoechea), Osvaldo (che non è al meglio della forma) e, soprattutto, che, al di là delle improbabili correzioni dialettiche del boemo, evidentemente non rientra nei piani dell’allenatore (ed è evidente che questo è un problema per la società che in qualche maniera dovrà risolverlo), più per questioni caratteriali che per reali problemi di assetto tattico. Zeman dice di giocare sempre allo stesso modo ma è evidente che l’inserimento di cambia qualcosa, anzi più di qualcosa. si abbassa molto sulla linea dei centrocampisti con Tachtsidis che in fase difensiva va a sistemarsi proprio davanti alla difesa. [...]
 
 
 
 
CORREZIONI - La superiorità della Roma nel primo tempo favorita dagli errori di Viviano (colpevole sul primo gol di e sul terzo di ) ha convinto Montella a rimescolare le carte piuttosto sbagliate che aveva distribuito nel primo tempo puntando su Cassani a destra e su Olivera in mezzo al campo, formalmente nella posizione di Pizarro. La squadra da un lato non riusciva a ripartire e costruire gioco offensivo (fatta eccezione per le palle inattive, vero marchio di fabbrica come si è capito in occasione del pari temporaneo di Roncaglia) con Cuadrado che si perdeva tra le linee senza collaborare con Toni; dall’altro soffriva sugli esterni. Con Mati Fernandez regista, Cuadrado a destra sulla linea dei centrocampisti ed El Hamdaoui a girare attorno a Toni, la musica è cambiata (subito visto che il marocchino ha riaperto la partita appena due minuti dopo l’ingresso in campo, favorito da una disattenzione dei centrali romanisti). L’andamento del gioco (come il risultato) è stato più equilibrato. Lo spettacolo ne ha guadagnato. Le squadre piuttosto lunghe lasciavano spazi. Da un lato la Roma sbagliava molto sotto porta, dall’altro la molto offensiva faceva pochissimo filtro davanti alla difesa avendo a disposizione nel ruolo di interditore il solito, instancabile Borja Valero.