04/12/2012 09:04
Cè un pezzo di Roma che sfida se stesso, cè chi come Aquilani ha cantato la Roma che conosce e se la porta dentro anche a Firenze, cè chi come Toni cha fatto cantare il tricolore in una notte da orgasmo e chi come Montella il tricolore ce lha fatto vincere, ci sono Pradé e anche il simpatico Pizarro. Dallaltra parte cè però la cosa più importante di qualsiasi uomo o donna che vesta temporaneamente questa maglia. Cè lAs Roma. Cè una squadra che ha fatto 9 punti nelle ultime tre partite, che nellultimo mese ha collezionato 12 punti su 15, prima davanti proprio alla Fiorentina e al Napoli (11), alla Lazio (10), allInter e alla Juve (7). Cè una squadra che è una famiglia allargata, così allargata che la telecamera che riprende lesultanza di Perrotta non contiene tutte le maglie, tutti i fratini, tutte le giacche a vento che piombano addosso al Campione. Perché in quel gol cè lAs Roma. In quel gol cè lesperienza di uno Zeman saggio, disposto a modellare le sue idee in funzione degli interpreti, a preferire Pjanic a Lopez perché il 4-3-3 è un dogma, ma su come applicarlo ci si può confrontare. In quel gol ci sono gli schiaffi in testa di Spalletti e un profumo di regolarità, cè la sensazione che il gruppo che ride nello spot della Volkswagen si diverta sul serio, in quel gol cè limmagine del gol precedente, cè Destro che vola su Osvaldo, cè concorrenza ma non antagonismo. Il ballo di Simone è il bello della Roma di oggi.
È più matura, ha più attributi e là dove fino a qualche tempo fa faceva acqua da tutte le parti, in difesa, è adesso più affiatata. Manca un solo elemento per rafforzarla, manca quel qualcosa che non ha valore, che non si può comprare in nessun calciomercato. Si chiama amore. In trasferta ce lo nega il sistema, in casa abbiamo uno stadio per noi. Col Torino, linizio della sfida - "mò devono fa 9 punti su 9", e lhanno fatti - allOlimpico si presentarono in 30.547, 24.534 abbonati più 6.013 paganti. Desolante. Tra quattro giorni il quadro potrebbe, dovrebbe, essere completamente opposto. Ci sperano a Trigoria, ci spera la squadra che ha cambiato passo, che ora che è venuto linverno è diventata primavera, che per diventare uno squadrone nel giorno più importante ha bisogno di un coro e centomila voci. Quelle che hai fatto innamora.