22/12/2012 09:12
Ma non lo ritiene un fatto personale, cioè gli strascichi delle sue spallate date al Palazzo, in passato e anche ultimamente. «Non sono io scomodo. E la Roma che disturba tanto. Perché non è inserita nel giro che ha più peso politico».
LIMBARAZZO Sorride, furbo e appagato, alla responsabile della comunicazione: «E tu non fare quella faccia...». I suoi sospetti sulla gestione del nostro calcio creano imbarazzo alla società giallorossa: UniCredit è socio al 40 per cento e Beretta, dirigente dello stesso istituto bancario, è ancora presidente della Lega calcio. La gente giallorossa, però, sposa la sua linea, anche tanti tra i 50 mila che saranno stasera allo stadio per lultima gara dellanno. Nelletere e via web cè chi vorrebbe una protesta di massa. Una panuelada, come si fa in Spagna «A noi non ci resta che lavorare meglio. Sul campo. Se riusciremo a segnare sempre cinque gol, gli avversari potranno far poco, anche quando subiremo due torti».
LA FEDERCALCIO Non vuole però passare altri guai: «E la Federcalcio che decide. Se continua così, vuol dire che ritiene regolare il torneo». Sbuffa quando pensa a domenica, alla gara persa contro il Chievo: «A Verona non è stata una sconfitta. Lì ho deciso di non parlare per non scatenare polemiche. Farlo dopo la gara non vale più niente perché ormai è andata e non si torna sui propri passi. La Roma non ha avuto quanto le spettava. Tutti hanno visto».
«Sarei più felice se avessi i quindici punti persi per strada: sappiamo quello che ci è stato tolto e quando siamo stati noi a sbagliare» ammette, stavolta riferendosi anche agli errori del suo gruppo e valutando il sesto posto abbastanza deludente. «Come espressione di gioco e partecipazione sono contento. Questo, però, non è uno scontro diretto. E una gara importante contro una squadra che viene da quattro successi di fila. Berlusconi ha fatto meglio da presidente del Milan che da premier». Zeman può dare una nuova chance a De Rossi dal primo minuto e da regista, mentre proprio il Milan chiama Stekelenburg e offre Amelia. Michael Pallotta, figlio del presidente James, ieri mattina ha voluto conoscere Totti prima di tornare a casa: dopo la partita, volerà negli Usa con il papà.