07/01/2013 10:42
Lì si è visto cosamanca ancora a Mattia Destro per essere un attaccante decisivo: la concretezza dentro larea di rigore. Si è battuto, si è fatto trovare pronto sugli assist di Totti, ma non è mai riuscito a battere De Sanctis. Facendo venire la nostalgia di Osvaldo, in panchina dopo aver saltato tutto il «winter training» in Florida per colpa dellinfluenza virale. Questione di tempo e di esperienza, probabilmente. Cavani, alla sua età, segnava ancora con il contagocce e due anni dopo è diventato un killer spietato. Discorso logico, ma che ieri è costato la sconfitta. Osvaldo, appena entrato, il suo gol lha fatto. E ora le gerarchie sono chiare. Mazzarri ha avuto tanta qualità anche da Pandev, che ha fatto il vero trequartista ed è sempre stato imprendibile per De Rossi in prima battuta e per la coppia Castan/Burdisso in seconda. Al resto ci ha pensato De Sanctis, con un paio di parate fondamentali quando il risultato era ancora in bilico. La Roma ha sofferto molto lassenza di Marquinhos in difesa, lunico veloce del reparto, e dovrà fare a meno di Pjanic (espulso per doppia ammonizione) nella prossima trasferta, a Catania. Il bosniaco, dopo Totti, era stato il migliore. Più che affaticata dalla tournée americana, come ora diranno in tanti, la Roma è sembrata slegata in campo. I giallorossi hanno corso, ma male. Il contrario del Napoli, che nella ripresa è stato sempre pericoloso. Cavani, alla sua settima tripletta con la maglia azzurra, ha semplicemente concretizzato il lavoro di squadra. Il Manchester City avrebbe fatto pervenire a De Laurentiis unofferta da 55 milioni di euro. Troppo pochi, per il presidente del Napoli. E ha ragione.