Abbonamento e disappunto Stramaccioni aveva fatto qualcosa in più: era stato abbonato in curva Sud, per anni. Un legame nato ai tempi in cui giocava per la Romulea, che non si è interrotto neppure quando è passato alle giovanili del Bologna (che lo strappò proprio alla sua Roma): la Primavera giocava di sabato pomeriggio, la sera prendeva il treno, tornava a casa, e la domenica, prima di rientrare in convitto, se ne andava all'Olimpico. Con un certo disappunto della fidanzatina di allora, che un fine settimana su due lo vedeva sparire, peraltro per andare a vedere una Roma che, ai tempi di Mazzone e dell'inizio della presidenza Sensi, era piuttosto avara di soddisfazioni per i propri tifosi.
Quando poi la Roma vinse lo scudetto, nel 2001, Stramaccioni c'era ancora: fece in tempo a vedere, oltre agli schemi di Zeman, i gol di Montella, poi diventato amico e collega. Smise poco dopo, quando era nuovamente tesserato per la Romulea, e la panchina non era più un passatempo, ma un impegno molto serio, che cominciava a puzzare di lavoro.