Ci risiamo, il codice etico diventa autolesionismo

16/01/2013 08:46



Ma sarebbe banale vedere il solo boemo nel fulcro del caos, anche se l'allenatore ci ha messo molto del suo per arrivare a questo punto. O forse più che banale sarebbe miope, perché non può essere tutta colpa sua, senza prendere in considerazione le altre due parti della torta: la società e la squadra. Forse le porzioni cambiano, ma in caso di tracollo, sarebbe difficile non definirlo un fallimento collettivo. Il tempo lo dirà e come sempre i conti si faranno alla fine.



Intanto forse non è nemmeno un caso se la «punizione» di Marquinho arriva proprio a ridosso di una sfida delicata a Firenze come accadde lo scorso anno con Osvaldo: altro provvedimento disciplinare per un club che vuol fare del fair play uno stile di vita, ma rischia di cadere nell'autolesionismo. Uno schiaffo a un compagno o uno sputo all'allenatore cambia poco, mentre s'infoltisce il gruppo degli scontenti capitanati di nuovo da : qualche domanda però deve iniziare a farsela anche lui.



Che con Zeman non sia scattata la scintilla è chiaro, ma continuare a fare a testate non fa il bene di nessuno: soprattutto non fa quello della Roma. Stasera vedremo se tra i giallorossi, tecnico in testa, tutti lo hanno capito.