11/01/2013 08:22
A nulla è valso il precedente nel torneo - ottavi di finale, quando il 13 dicembre si disputò Milan-Reggina e il 19 dello stesso mese, Inter-Verona - e il tentativo della Roma di far capire che non esiste nessuna norma che prevede che la Corte di giustizia federale non possa esprimersi sulla questione. Anche perché, come ricordato mercoledì da Baldini: «Se non possiamo rivolgerci alla corte, resterebbe il problema di non potersi rivolgere a nessuno in casi come questo, lasciando alla Lega un arbitrio difficilmente accettabile in generale».
Lega che ha continuato a fare muro. In mattinata con il presidente Beretta («Sarà una cosa che si risolverà in 5 minuti, abbiamo solamente applicato il regolamento») e poi in sede di dibattito con il legale Stincardini. Per la Fiorentina, presenti invece gli avvocati Bruni e Galli (che lavora nello studio Stincardini, ndc) che non hanno fatto altro che seguire le posizioni della Lega. Della serie: via Rosellini si è difesa con chi ha fatto il regolamento e la Fiorentina con un legale che lavora nello studio di chi ha redatto il regolamento.
Amareggiato dopo la decisione della Corte, lavvocato Conte: «Non sono ad uso commentare sentenze che rispetto per principio - ha scritto su Twitter - ma dopo 3 ore si è deciso di non decidere. L'ingiustizia resta su norma chiara». La Roma, infatti, come sottolineato da Baldini, si era mossa perché riteneva «di avere un diritto da tutelare, che era quello che veniva assegnato dal calendario e che prevedeva il fatto di giocare in casa. E la concomitanza di cui si parla suona male perché quando si gioca a distanza di otto giorni (dalla gara della Lazio allOlimpico, ndc) non può esserci». Si tratta invece di valutare la concomitanza nel turno della manifestazione è stata la posizione della Lega - non quella della data, posticipata per esigenze televisive della Rai che ha acquisito i diritti e che trasmette le gare in prima serata.