L’Inter trova un punto a Roma. Palacio replica al rigore di Totti

21/01/2013 09:43

Le due squadre, che si ritroveranno mercoledì ancora a Roma, per l’andata delle semifinali di Coppa Italia, hanno pagato in lucidità anche le tensioni dei supplementari giocati in coppa contro e , ma non si sono certo risparmiate. La Roma è partita forte e ha subito costruito pericoli in serie, con , Lamela, Osvaldo (gol in fuorigioco, a bandiera alzata) e ha raccolto il frutto di quanto costruito con il rigore trasformato da , per il suo gol n. 222: l’intervento di Ranocchia a terra su Bradley, su palla persa in mezzo al campo da Zanetti, è stato punito da Orsato, nonostante le proteste interiste. Qui la partita si è accesa, con continui colpi di scena: la Roma, con maggiore qualità in mezzo al campo e pronta ad esprimersi a ritmi alti, con triangoli e tagli efficaci, ha giocato meglio e con maggiore continuità, arrivando vicino al raddoppio in almeno tre occasioni, ma l’Inter ha avuto la forza di replicare, anche se con azioni spesso imperfette, affidate spesso a lanci lunghi sulla punta centrale, spesso isolata.

E se Osvaldo ha avuto due buone occasioni nel giro di 60’’ (doppia conclusione a lato), l’Inter, assai carente nell’esecuzione di angoli e punizioni, ha colpito il palo con Livaja (37’), ha obbligato Marquinhos a un salvataggio quasi sulla linea (42’) e alla fine è arrivata al pareggio: percussione di Guarin, palla in mezzo all’area per Palacio, nel recupero. Aperta dalla sostituzione di (contrattura) e da una percussione di Palacio, nell’uno contro uno con Marquinhos, la ripresa ha offerto uno spettacolo di minor qualità, fra due squadre che si sono allungate e che hanno accettato anche di commettere molti errori, nel tentativo di arrivare al gol. La Roma ha avuto l’occasione buona con Osvaldo e poi sulla respinta di Handanovic con , ma il è rimasto freddo e ha rimediato in angolo ad una situazione per lui delicata. Ma l’Inter ha sempre avuto la forza per replicare, senza mai farsi schiacciare negli ultimi venti metri, trascinata soprattutto da Guarin, che ha cercato anche soluzioni irrazionali, ma che ha buttato in campo tutta l’energia possibile. La Roma ha cercato il forcing nell’ultimo quarto d’ora; l’uscita di Livaja ha fatto perdere un po’ di campo ai nerazzurri: Piris non è stato felice nella conclusione due volte; Lamela ha provato quello che sembrava il tiro giusto, ma ha trovato la mano di Handanovic, che ha consegnato ai suoi un punto utile per il futuro.