Nuovi stadi, l’esportazione del talento calcistico commerciale americano

09/01/2013 19:39

Ma cosa fareste se vi dicessi che non deve essere per forza così quando si parla di calcio e di America? E se vi convincessi che c’è un’area nell’industria del calcio in cui gli Stati Uniti sono la culla del talento per i club oltre oceano? Credeteci o no, è così. Mentre gli USA potranno anche non essere dei grandi esportatori di talent calcistico, la nostra conoscenza dei sistemi di sviluppo commerciale degli impianti sportive è richiesta ovunque.

Una serie di nuovi proprietari americani e stranieri (speso una generazione più giovani dei predecessori) sta acquistando club calcistici a prezzi assai più alti che in passato, o caricandoli di una quantità di debiti inimmaginabile, e di conseguenza la necessità di aumentare il flusso delle entrate diventa un fattore sempre più critico per il successo di un club. Entrate generate da tre aree chiave: diritti radiotelevisivi, entrate commerciali e dal botteghino. Al di la quindi dei diritti televisivi, il potenziale di entrata maggiore per un club calcistico deriva dal proprio campo di casa, lo stadio.

Per trovare il prototipo ideale di stadio non bisogna guardare troppo lontano, essendo gli stadi della NFL un benchmark in termini di ricavi derivanti da impianti sportivi usati meno di 20 volte l’anno.

Nello specifico, è alle aree VIP e Premium che è dedicata la maggior parte delle attenzioni, e per una buona ragione. Essendo queste fonti (posti corporate, suites, ristoranti e bar, ecc.), esentate dal dover essere condivise nel sistema di revenue sharing della NFL, le squadre con stadi al massimo livello hanno la possibilità di fare profitti. Ciò ha portato ad una continua innovazione nel design dei nuovi stadi, sì da consentire ai team di massimizzare le entrate derivanti da queste aree.

Visto il successo generale di questo modello di business, era solo questione di tempo perché I club di oltre oceano iniziassero a replicarlo, partendo dalla costruzione o dalla ristrutturazione degli stadi. Il più noto e riconoscibile esempio è sicuramente l’Emirates Stadium, casa dell’, inaugurato nel 2006.

L’Emirates presenta un forte influenza americana in termini di design, ed è diventato un modello per l’UEFA e per i club europei che vogliano massimizzare le entrate e fornire il massimo livello di servizio ai propri tifosi. L’Emirates è stato acclamato per il proprio successo in questo campo, è ha messo in risalto come vi siano altre aree – al di la del campo da gioco – in cui i club possono competere nell’odierna corsa agli armamenti calcistica: lo sviluppo degli stadi e i diritti commerciali.

Sono poi anche cresciute le aspirazioni dei club. Al momento stiamo lavorando per l’AS Roma, per lo sviluppo del suo nuovo stadio, e ho potuto verificare di prima mano il desiderio dei proprietari di assicurarsi che il nuovo stadio sia non solo il top, ma anche il prossimo prototipo di stadio scelto da UEFA e FIFA per i tornei europei e mondiali.

Con questo trend, insieme alla crescita complessiva mondiale del calcio, non c’è bisogno solo dell’expertise americano nel design. Infatti, la conoscenza e l’esperienza delle modalità di promozione e gestione degli stadi, in certi casi può essere critica per il successo di uno stadio. Per questo esistono grandi aziende specializzate in questo business (ad es. AEG, CAA, Comcast-Spectacor, WMG, ecc.), molte delle quali hanno investito pesantemente nel calcio.

Personalmente, sono content di vedere delle aziende che supportano il calcio in questo modo trarre beneficio da tutto ciò. Ad esempio, le affiliate di AEG e Comcast-Spectacor saranno coinvolte nella gestione della Nova Arena di Sao Paolo, dell’Arena Pernambuco a Recife, dell’Arena da Baixada a Curitiba e del Mineirão Stadium di Belo Horizonte, per quanto riguarda match e post match dei Mondiali del 2014. Più recentemente, dal dicembre 2012, la Front Row Marketing Services, controllata dalla Comcast Spectacor, ha firmato un contratto di tre anni con il Norwich (Barclays Premier League) per massimizzare le entrate derivanti dalla commercializzazione del loro brand.

Se siete ancora poco convinti di come funzioni l’esportazione dell’expertise americano negli stadi, non c’è alcun esempio migliore dello Sporting Kansas (MLS) di organizzazione capace di adattarsi al futuro e di ottimizzare le opportunità derivanti dalla costruzione di un nuovo stadio quale è il Livestrong Sporting Park.

Lo Sporting KC ha ha preso uno stadio nuovo, molto “tech-friendly”, e lo ha convertito in un business scalabile denominato Sporting Innovations. Si passa dal pubblicità targettizzata a seconda dei vari gruppi presenti allo stadio a seconda dei settori (quelli per i tifosi più caldi, l'area corporate, le aree per famiglie, ecc.) , all’utilizzo dei sistemi di IPTV per identificare i tifosi che si comportano male. Lo Sporting sta ricevendo numerose richieste da parte di club europei e di altri paesi di effettuare tour o dimostrazioni delle features uniche dello stadio di Kansas , fornendo così al club un’ulteriore fonte di entrata che non avrebbe potuto nemmeno avere prima di trasferirsi nel proprio stadio.

E mentre la quantità di sodi associate al calcio continua a crescere, cresce anche il trend dell’esportazione dei sistemi americani di commercializzazione degli stadi. Ed è solo questione di tempo perché noi si possa vedere una nuova generazione di calciatori americani giocare sui campi delle cattedrali sportive - influenzate da altri americani - di alcuni dei più importanti club e à del mondo.

(theshinguardian.com)

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