02/01/2013 09:51
«Parnasi è stato intelligente a proporre unoperazione di questo tipo, così come ladvisor che ha lavorato per conto della Roma (Cushman&Wakefield, ndr) lo ha fatto con estrema specificità. Eravamo sicuri che fosse una delle aree più gradite, considerando la vastità, la vicinanza a Fiumicino e Raccordo e la scarsità di vincolistica».
Ha conosciuto DiBenedetto e Pallotta?
«No, ho sempre preferito defilarmi affinché il rapporto fosse triangolare tra costruttore, sindaco e società. Ma DiBenedetto prima e Pallotta di recente sono venuti spesso».
Lintesa con Parnasi era subordinata a un altro accordo.
«Abbiamo firmato un contratto di vendita a termine, subordinando la traslazione della proprietà alla sottoscrizione di un accordo di programma tra Parnasi e il Comune. Quello di domenica non può essere definito tale, ma quello di Alemanno e Pallotta è un impegno al quale è difficile immaginare passi indietro».
Larea circostante, però, andrà totalmente riqualificata.
«Lo stadio sarà un acceleratore urbanistico, ma non si può prescindere dalleliminare le esalazioni del depuratore, dal creare una nuova uscita del Raccordo e dallampliamento della stazione di Tor di Valle e della via del Mare. Che, per i tanti incidenti, è soprannominata via della morte».
Quale futuro, invece, per lippica romana?
«Avevamo già in mente la delocalizzazione dellimpianto. Larea è stata individuata al Pescaccio: lidea è quella di far sorgere un nuovo ippodromo, più piccolo ma più moderno».