25/01/2013 08:09
Di sicuro, prima di esporre il suo pensiero in pubblico, si è confrontato, se non addirittura sfogato, con i dirigenti. Anche per difendersi, sentendosi sotto esame. Perché non riesce a fare come vorrebbe il suo lavoro. E da questo punto di vista lalibi regge e nessuno può negarlo. Soprattutto la società.
LO SFOGO - Non sarebbe corretto far finta di niente. La conferenza stampa di Zeman, dopo la gara di Coppa Italia contro lInter, è stata mandata in onda da tutte le tv nazionali. Il discorso di Zdenek, nella pancia dellOlimpico, è forte nel contenuto. Nessuno si deve fare ingannare dal tono soft: «Ormai è da Natale che noi non ci alleniamo al meglio». Sarebbe superficiale indicare, come peccato originale, la tournée di fine anno in Florida. Il boemo amplia il periodo.
Da un mese la Roma, ultima gara del 2012 in casa contro il Milan il 22 dicembre, batte la fiacca. Mettiamola così. Perché il boemo è abbastanza chiaro: «Lavoriamo poco tra tempo brutto e turni infrasettimanali e questo si vede sul campo, specialmente alla fine delle partite. Il nostro è un calcio dispendioso. Siamo calati nella ripresa: pure se siamo comunque riusciti a creare qualche occasione da rete, abbiamo lasciato liniziativa allInter».
E questultima cosa lo infastidisce. Non appartiene alla sua idea. Per questo si rivolge direttamente ai giocatori. Per spronarli. O, per dirla tutta, per richiamarli a fare il loro dovere durante la settimana. A Trigoria: «Spero che torneranno a lavorare a pieno ritmo tutti i calciatori. Perché in questo periodo ci manca soprattutto la fisicità».
LA FLESSIONE - A Pescara, nella stagione scorsa, gennaio fu il mese in cui conquistò la promozione in serie A. Zeman vinse 5 partite su 5: i 15 punti fecero la differenza. Primo a fine torneo. In campionato la Roma, nel 2013, ha preso 1 punto in 3 partite. Se non fosse per i 2 successi in Coppa Italia, a Firenze e contro lInter, landamento nel nuovo anno sarebbe disastroso.
Nonostante la discontinuità delle rivali che in classifica precedono i giallorossi, il distacco dalla zona Champions è aumentato, 10 punti, e la posizione peggiorata, con lattuale settimo posto. Il 6 gennaio, prima gara del 2013 al San Paolo, la Roma era a soli 3 punti dal podio. Quella sera è anche lultima volta che la squadra è rimasta in partita per entrambe le frazioni. Nelle altre quattro partite è sempre scomparsa nel secondo tempo: a Catania, a Firenze e nelle due sfide con lInter allOlimpico. Non sono i media o le statistiche a evidenziarlo.
A denunciare il calo nella ripresa è sempre stato Zeman. Dopo la partita del Franchi, forse la migliore delle cinque, arrivò al punto di criticare latteggiamento tattico del secondo tempo. Quella sera, per la prima volta, aveva utilizzato il 3-4-3. «Abbiamo giocato bene la prima parte mentre non mi è piaciuta la seconda, perché abbiamo difeso con cinque uomini».
IL CONFRONTO - Nelle sue chiacchierate con Sabatini, Zeman ha sollevato al ds il problema. In questo modo: troppi giocatori, al primo dolorino, si ritirano dal campo. E il riferimento non è solo a Dodò che, per insicurezza, spesso si ferma. Ma gli altri sono senza giustificazione. E la società, da un paio di settimane, è informata. Sui fatti.