Roma sprecona. L'Inter ringrazia

21/01/2013 08:29

RITORNO Al - Zeman, come promesso, torna al . Il sistema di gioco non produce più di un pari che qui mancava dal 26 dicembre, match con la Sampdoria: anche quella notte segnò , come ieri sera. Al tecnico di Praga non basta, di questi tempi, il tridente che considera più funzionale per la sua idea di calcio, con Lamela, Osvaldo e . Troppo fiacchi gli interpreti per sostenerlo. Nel riscaldamento si arrende che avrebbe dovuto giocare a centrocampo, dove si ritrovano tre giocatori di sostanza come Bradley, e . In mezzo la Roma ha meno qualità e per certi versi le caratteristiche dei tre possono essere utili contro l’Inter che ha cinque giocatori in quel reparto che vive sulle incursioni di Zanetti e Guarin, capaci di ribaltare all’improvviso l’azione.



e Osvaldo, inizialmente, sono abbastanza presenti e chiamano avanti a sinistra e Balzaretti. Bradley e soprattutto sono più attenti a coprire. Si dedicano entrambi a Guarin, l’americano per primo. Ma Bradley è meno statico di . Sarà lui, con un inserimento su imbucata di , a conquistare il rigore del vantaggio. Ranocchia scivola in modo scomposto dentro l’area e colpisce l’americano lanciato verso Handanovic. Orsato fischia il fallo e trasforma di potenza al ventudesimo. È il primo rigore realizzato, dopo l’errore di Parma, in questa stagione dal capitano che, con i 7 gol in campionato, sale a quota 222 nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi della nostra serie A.



La Roma, però, non riuscirà più a inquadrare la porta avversaria per tutto il primo tempo anche se Lamela e Osvaldo, due volte, avrebbero la possibilità di lasciare il segno, ma le loro conclusioni mancano di precisione. Stramaccioni, con una buona organizzazione in fase di non possesso palla, resta dunque in partita. L’Inter con il suo 3-5-2 acquista convinzione e spaventa Goicoechea, abbastanza disorientato nelle uscite alte. L’occasione migliore se la crea Livaja, con una girata improvvisa che sorprende Marquinhos, presente in marcatura alle spalle dell’attaccante: sinistro potente che colpisce il palo interno. Alla fine del minuto di recupero, il pareggio di Palacio dopo una straordinaria percussione di Guarin che in area sfida, risultando migliore nella corsa e anche nel fisico, sia che Marquinho, prima di servire al compagno, dalla linea di fondo, la palla dell’1 a 1. I nerazzurri interrompono il digiuno in trasferta, durato 412 minuti. I giallorossi, invece, perdono per un fastidio all’adduttore. Dopo l’intervallo il regista diventa Tachtsidis che però non entrerà in partita.



LA MANCANZA DI - Senza la protezione di , schermo davanti alla difesa, la Roma rischia quando Palacio e Guarin volano in contropiede. Marquinhos fa muro, rapido e concentrato. Osvaldo ha subito una buona chance, su lancio di Lamela, ma si allunga la palla in area: Handanovic respinge e è troppo decentrato per piazzare il tiro vincente. Stramaccioni rinuncia a Nagatomo e dà spazio a Obi, passando alla difesa a quattro. A sinistra si allarga Juan Jesus e a destra si abbassa Zanetti quando parte Obi che è comunque il terzino e si scambia la posizione con il capitano in fase di possesso palla. Guarin avanza e il sistema di gioco adesso è il 4-3-2-1. I giallorossi, dopo i supplementari di Firenze, sono stanchi e non ce la fanno ad alzare il ritmo. A metà tempo Zeman cambia ancora a centrocampo, settore in chiara difficoltà: Perrotta per . Prima della mezz’ora fuori Livaja e dentro Rocchi. Piris spara alto il match ball, Handanovic è strepitoso sul sinistro di Lamela. Anche in campo per , prima dei fischi del pubblico dell’Olimpico per il settimo posto, oggi piazzamento deludente che è lo stesso ottenuto alla fine della scorsa stagione.